CIVITAVECCHIA – “L’ho guardato, e si muoveva“. No, non era un ciglio a irritarle l’occhio ma solo uno dei 14 vermi che lo abitavano. Questa la singolare e inquietante storia della 28enne Abby Beckley di Grants Pass, in Oregon, che ha scoperto la presenza degli inaspettati ospiti dopo cinque giorni di sofferenze. Una terribile scoperta fatta davanti a uno specchio al termine di una vacanza-lavoro in Alaska.
Il caso, diffuso quest’oggi dall’US Centers for Disease Control and Prevention e protagonista di in un report pubblicato sull’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, risale al 2016 e rappresenta un caso più unico che raro. Se non è infatti la prima volta che una persona viene infettata dai vermi dell’occhio – sono 11 i casi finora documentati in Nord America, riferisce la CDC – è proprio la tipologia del verme infestante a fare la differenza: si tratta infatti della Thelazia Gulosa, un verme del bestiame che, almeno finora, non ha mai contagiato gli umani e che ora sembra invece essersi adattato all’uomo. Nel caso specifico, alla povera Abby.
Nata e cresciuta in un ranch circondata da bestiame e cavalli – racconta la CNN che oggi l’ha intervistata – la giovane si era imbarcata su una nave da pesca da salmoni nel luglio 2016 in Alaska. A due settimane dall’inizio del lavoro, i primi sintomi. “Il mio occhio sinistro era rosso e molto irritato, e la palpebra cadente – ricorda Abby -. Avevo anche l’emicrania e mi chiedevo cosa stesse accadendo”. Cinque giorni dopo, al termine del viaggio, l’allora 26enne decide di ispezionare l’occhio accuratamente davanti allo specchio: “Ho abbassato la parte inferiore dell’occhio e ho notato che la mia pelle sembrava strana. Così l’ho pizzicata con le dita ed è uscito un verme. Ero scioccata”.
E’ lì che Abby inizia una lunga serie di visite e si scontra con le perplessità dei medici, che mai avevano visto né sentito un caso simile. Poi la comparsa di un verme nel corso dell’ennesimo controllo, l’incredulità degli specialisti e, finalmente, l’invio di un campione con i parassiti all’US Centers for Disease Control and Prevention e la rivoluzionaria scoperta sulla tipologia del verme infestante. Ma per la ragazza non ci sono buone notizie: per timore che morendo i vermi potessero rimanere negli occhi provocandole pericolose cicatrici, Abby non viene trattata con antiparassitari. La paziente, insomma, deve imparare a convivere col problema. Una notizia terribile per lei, che teme che i vermi possano colpire il resto del corpo, lesionarle gli occhi o addirittura il cervello. A tranquillizzarla un medico, che le assicura di come i parassiti avrebbero abitato ‘solo’ la superficie del bulbo.
Incappata in un rarissimo e sconosciuto caso di infestazione, Abby – spiega ancora la CNN – recupera in poco meno di un mese, venti giorni terribili in cui i vermi vengono ‘sfrattati’ dalla giovane uno per uno, rimuovendoli da sola davanti allo specchio. Alla fine saranno 14 in totale i parassiti che Abby toglierà dal suo occhio sinistro, un incubo che tuttavia ha portato a una nuova scoperta: anche i parassiti normalmente presenti nelle greggi e nel bestiame – gli stessi animali che circondano il ranch di Abby, che con ogni probabilità è stata infettata proprio a casa – possono ‘convivere’ con l’uomo. Una convivenza decisamente sgradita, che si spera resti cosa rara.