C’è chi, come i ‘geek’ della Silicon Valley, sostiene di migliorare lucidità di pensiero e creatività. Altri assicurano preziosi effetti contro la depressione. Ora un nuovo studio appena partito in Gran Bretagna, il primo contro placebo, cercherà di quantificare i presunti benefici dell’assunzione di microdosi di Lsd. La pratica di ricorrere a dosi piccolissime di droghe psichedeliche – Lsd o funghi allucinogeni – sembrerebbe diventata molto popolare negli ultimi tempi, specialmente nel mondo della tecnologia digitale californiana, ma non solo. In pratica, si tende a usare piccole quantità di Lsd – un quindicesimo rispetto alla dose ‘da sballo’ – o psilocibina, l’ingrediente attivo dei funghi allucinogeni, per affinare la mente o sollevare l’umore. Il trial sta reclutando solo chi usa l’Lsd, sostanza più semplice da ‘gestire’ in uno studio clinico. Proprio per fare chiarezza sugli effetti delle microdosi, la Beckley Foundation, nata per promuovere la ricerca su sostanze che alterano la mente, insieme all’Imperial College di Londra, lancia il primo trial controllato sull’effetto delle microdosi contro placebo. Sarà una ricerca unica, dice al ‘Guardian’ Balázs Szigeti, leader dello studio. Il costo dell’Lsd e il fatto che questa sostanza è illegale renderebbero proibitivo uno studio convenzionale. Quindi il team si è rivolto a chi già assume le micro-dosi: i pazienti prenderanno una capsula contenente la sostanza che già assumono o un placebo identico, senza sapere cosa stanno ingerendo. Poi completeranno questionari, test e giochi cognitivi online e solo alla fine scopriranno se si sentono più felici e concentrati a causa dell’Lsd o solo perché pensano di averla presa. E’ molto probabile che chi assume sostanze psichedeliche le abbia già usate prima e abbia dei forti preconcetti. «Non sorprende assolutamente che si sperimenti un effetto positivo», sottolinea Szigeti. Altra cosa è dimostrarlo scientificamente.
Speciale medicina
4 Settembre 2018
Lsd, primo trial sui benefici su creatività e umore