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    Speciale medicina
    15 Novembre 2018
    "Per un cuore sano meno sigarette e più sesso"

    Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. Per ridurre il rischio è «importante un’attenzione particolare al regime alimentare e allo stile di vita, che deve essere improntato ad una maggiore attività fisica e all’eliminazione di vizi dannosi per la salute come alcol e fumo. E anche il sesso gioca un ruolo importante per la salute del cuore». Lo hanno sottolineato gli esperti che ne hanno parlato oggi a Roma in occasione dell’incontro ‘Bacco, tabacco ed eros: un cocktail letale o un elisir di lunga vita?’, tenuto all’interno della XV edizione di Romacuore. Il fumo di sigaretta – hanno ricordato gli esperti – è tra le cause principali dell’insorgenza di malattie cardiovascolari e in Italia i fumatori rappresentano il 23% della popolazione. «Il fumo è la seconda maggior causa di fattori di rischio per l’insorgenza di patologie cardiovascolari – spiega Francesco Romeo, direttore Uoc Cardiologia e cardiologia interventistica del policlinico Tor Vergata di Roma – L’astensione totale è assolutamente consigliata, tuttavia ci confrontiamo poi con il mondo reale dove una discreta percentuale di persone continua a fumare anche dopo una recente esperienza di infarto miocardico o problema respiratorio». In quest’ottica, per i fumatori ‘incalliti’ possono essere di aiuto i prodotti alternativi al tabacco, come e-cig o dispositivi a tabacco riscaldato che, seppur non eliminando del tutto la tossicità del fumo e i rischi correlati, li riducono. «Tutti i tentativi che può fare l’industra del tabacco per ridurre la dannosità del fumo, diminuendo la quantità di radicali liberi che le sigarette sprigionano, sono sicuramente lodevoli – aggiunge Romeo – Per tutte quelle persone che non hanno nessuna intenzione di smettere, questa può essere una valida alternativa. Ai miei pazienti direi sempre di smettere di fumare ma, se proprio non ci riescono, consiglierei di farlo nel modo meno dannoso possibile».