VITERBO – “Un’opportunità di crescita che non possiamo lasciarci sfuggire. La fermata dell’Alta Velocità ad Orte o, meglio ancora, una stazione di partenza rappresenterebbe un volano di sviluppo straordinario per l’intero territorio della Tuscia, in termini economici e turistici. Una nuova infrastruttura che si andrebbe ad aggiungere, valorizzandolo ulteriormente, al servizio della rete autostradale, dell’Interporto, al porto di Civitavecchia e tutta la zona retro portuale. Non è più possibile continuare ad ignorare che nel Lazio esistano il più grande aeroporto nazionale, Fiumicino, e il maggiore scalo crocieristico italiano, Civitavecchia, ed il nostro territorio delle enormi potenzialità che questi fattori rappresentano continua a raccogliere solo le briciole”. E’ quanto hanno dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli ed il consigliere regionale, capogruppo Fdi, Fabrizio Ghera a margine del consiglio straordinario indetto sul tema presso la stazione di Orte.
“Come membro della Commissione Trasporti e capogruppo Fdi al Consiglio regionale, – ha detto Ghera – mettiamo a disposizione tutti gli strumenti in nostro possesso per far sì che quest’ipotesi si concretizzi in un breve lasso di tempo. Si tratta di una sperimentazione avviata già con successo a Perugia ed la posizione strategica di Orte, al centro di Lazio ed Umbria, consentirebbe dei vantaggi per entrambe le regioni. Non a caso, negli ultimi tempi, si sono moltiplicati i consensi ed il supporto da tantissime associazioni, privati ed associazioni di categoria. Una su tutte, la dichiarazione d’intenti del Rettore dell’Università della Tuscia, Alessandro Ruggieri, che sta a testimoniare la vicinanza del mondo accademico alla nostra richiesta”.
“La crescita derivante dal servizio di Alta Veloctà – ha aggiunto Rotelli – si rifletterebbe in ogni ambito, anche quello culturale, particolarmente significativo in un territorio come il nostro che si caratterizza per una ricchezza storica e paesaggistica straordinaria. Occorre pertanto una mobilitazione compatta tra tutti i comuni della provincia e, ancor di più, da parte delle Regioni Lazio ed Umbria per il perseguimento di quest’obiettivo. La Tuscia non si può permettere di perdere altri treni”.