IVREA – Personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato distaccato di P.S. di Ivrea e Banchette ha tratto in arresto B.A., un cittadino albanese residente a Milano, classe 1971, per minacce aggravate, porto abusivo di arma comune da sparo e ricettazione; inoltre, il medesimo è stato contestualmente denunciato a piede libero unitamente ad altri due connazionali, di 32 e 35 anni, per il reato di sequestro di persona. La sera del 7 dicembre, in seguito ad una segnalazione anonima pervenuta al Commissariato, i tre sono stati rintracciati in via Torino a bordo di due auto proprio mentre il quarantaseienne intimava, sotto la minaccia di una pistola, ad un cittadino marocchino tenuto in ostaggio, di telefonare ad un proprio connazionale residente in Ivrea, affinchè li raggiungesse in quanto, a suo dire, era debitore insolvente di circa 30.000.
IL TENTATIVO DI FUGA
Gli operatori, appena giunti sul posto, circondavano le due auto in cui si trovavano i tre e intimavano loro di uscire dalle stesse. In quel frangente, uno degli albanesi tentava di fuggire ma veniva immediatamente immobilizzato, mentre il B. A., vistosi scoperto, cercava di disfarsi senza successo della pistola, una Beretta 92 FS calibro 9×21 con colpo in canna e relativo munizionamento, che veniva sequestrata. La successiva perquisizione permetteva di sequestrare anche una tanica di benzina. (Agg.13/12 ore 19,27)
LA DINAMICA DEI FATTI
Le dichiarazioni in seguito rese dal cittadino marocchino vittima del sequestro di persona permettevano di risalire all’esatta dinamica dei fatti: il B.A., con una scusa, aveva invitato il cittadino marocchino a salire sulla propria auto, dopo di che, invece di portarlo a pranzo come preventivamente promesso, sotto la minaccia della pistola gli impediva di scendere e lo conduceva da Milano fino ad Ivrea dove avrebbe dovuto aiutarlo a rintracciare un altro cittadino marocchino che gli doveva circa 30000€. La vittima, tuttavia, una volta contattato il proprio connazionale alla presenza degli albanesi, parlando in arabo gli diceva di chiamare la Polizia e lo avvisava di essere in pericolo. (Agg.13/12 ore 19,31)