VITERBO – Si è conclusa in questi giorni l’operazione “discovery”, condotta dai finanzieri della Compagnia di Civita Castellana, impegnati in una intensa attività’ di contrasto al lavoro sommerso, che ha visto il coinvolgimento di numerose attività commerciali di Civita Castellana, Nepi e Fabrica di Roma.
Lo scenario emerso è il seguente: su un totale di 22 attività commerciali controllate ed un numero complessivo di 131 lavoratori identificati, sono stati scoperti nr. 71 lavoratori in “nero” e/o irregolari ed effettuate nr. 12 proposte di sospensione attività. Una percentuale di lavoratori irregolari pari al 54% del totale. Un dato che evidenzia l’ampia diffusione del fenomeno del lavoro sommerso, con particolare riferimento a quello relativo all’impiego di manodopera in nero.
Gli interventi svolti dai finanzieri mirano a tutelare la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori, nonché permettere il riconoscimento dei diritti previdenziali, assicurativi e contributivi degli stessi. E’ da porre in evidenza altresì che l’impiego di manodopera in nero o irregolare pone in essere anche un effetto distorsivo con ripercussioni nell’economia reale, danneggiando significativamente le attività, in libera concorrenza tra loro, che adempiono agli obblighi di legge in materia di lavoro, rispettando le regole.
Ai datori di lavoro sono state contestate le sanzioni previste in materia di irregolarità contributiva, in misura fissa (cosiddetta “maxi-sanzione”) con importi che vanno da un minimo di 101.000 € a un massimo di 603.000, ed avanzate nr. 12 proposte di sospensione attività e relative sanzioni erogate per un totale di 24.000 €.