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    Speciale medicina
    19 Febbraio 2019
    Leucemia acuta, speranze da Car-T e farmaci biologici

    La leucemia acuta è una neoplasia che colpisce le cellule contenute nel midollo osseo, che invece di trasformarsi in cellule del sangue occupano progressivamente il midollo osseo bloccandone la funzionalità. La leucemia linfoblastica acuta è il tumore più frequente nell’età pediatrica e colpisce in Italia circa 600 persone all’anno, mentre i casi di leucemia mieloide sono più di 4.500 ogni anno. A fare il punto sulle terapie sono stati gli esperti riuniti a Bologna per il ‘Post San Diego 2018’, meeting che a due mesi dalla conclusione dell’Ash (l’annuale congresso mondiale dell’American Society of Hematology) – dedicato all’ematologia oncologica e non – presenta in Italia tutte le novità e i progressi a livello biologico e terapeutico. Le novità dell’Ash riguardano i farmaci a bersaglio molecolare intracellulare per la leucemia mieloide. «Le leucemie acute costituiscono l’ultimo gruppo di patologie neoplastiche del sangue che hanno iniziato a beneficiare dell’introduzione nella terapia dei farmaci biologici», afferma Fabrizio Pane, ordinario di Ematologia Università Federico II di Napoli e direttore Uo Ematologia e trapianti di midollo Azienda ospedaliero Universitaria Federico II di Napoli. Per la leucemia linfoide invece la fanno da padrone le immunoterapie. «Sono terapie basate su anticorpi monoclonali recentemente modificati rispetto a quelli già utilizzati in passato, in modo da aumentarne l’efficienza. Numerosi studi – prosegue Pane – sono stati inoltre presentati sulle tecniche di immunoterapia attiva che utilizza linfociti del paziente modificati nella loro specificità antigenica e in grado di riconoscere antigeni espressi sulle cellule leucemiche (Car-T). Hanno un’efficacia molto elevata anche in malati plurirefrattari a tutte le altre terapie. L’aspettativa di sopravvivenza con terapia intensiva e anticorpi monoclonali è superiore al 50%». La leucemia linfatica cronica (Llc) è un tumore a lenta crescita del quale non si conoscono ancora le cause. Colpisce ogni anno una persona su centomila, in particolare sopra i 65 anni. Oggi le terapie sono in grado di prolungare il periodo libero di malattia e la sopravvivenza.