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    Speciale medicina
    12 Marzo 2019
    Un algoritmo che predice risposta a terapia anti-cancro

    Un algoritmo per predire la risposta di un paziente a un trattamento immunoterapico o ad altre soluzioni terapeutiche. Grazie al lavoro degli oltre 250 ricercatori che cooperano con il Working Group Immunoterapia di Alleanza contro il cancro – la Rete oncologica nazionale fondata dal ministero della Salute – entro il 2019 si concretizzeranno i primi risultati del progetto ad hoc. L’obiettivo primario è evitare al paziente di ricevere terapie inutili e potenzialmente tossiche e consentire – come conseguenza – al Ssn, di ridurre le spese associate a terapie non efficaci né nel breve, né nel lungo periodo. «Siamo partiti da uno studio retrospettivo – spiega Concetta Quintarelli, segretario del WG Immunoterapia, responsabile del Laboratorio di terapia Genica e Cellulare presso l’Irccs Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – condotto su alcune decine di pazienti. Per ognuno di essi siamo in procinto di ottenere uno score immunologico da validare in una corte di pazienti prospettici in cura per carcinoma del polmone, arruolati nello studio clinico multicentrico e coordinato da Vanesa Gregorc dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano». Grazie ai risultati dello studio retrospettivo «potremo iniziare le analisi anche nei nuovi pazienti – spiega ancora – che riceveranno immunoterapia come prima linea terapeutica, al fine di verificare l’efficacia dell’algoritmo predittivo di risposta anche in questa categoria. Tutto ciò è stato possibile solo perché gli Istituti partecipanti hanno messo in moto una macchina operativa in cui più unità hanno dato il loro contributo fondamentale, dagli Uffici che si occupano dell’approvazione della progettualità da parte dei Comitati etici, alle Unità cliniche che selezionano i pazienti idonei per le loro caratteristiche ad essere arruolati nello studio, alle anatomie patologiche che sono state impegnate in prima linea nella sezione e preparazione dei materiali biologici da studiare».