logo
    Speciale medicina
    11 Aprile 2019
    Tumori e cure su misura: sette mosse per governare la svolta

    Medicina di precisione contro il cancro: «Un cambiamento che dobbiamo governare per non lasciare che sia il cambiamento a governare noi». Lanciano un invito alla «responsabilità» – a giocare d’anticipo affinché la svolta delle cure su misura, ritagliate in modo sartoriale sulle mutazioni all’origine del tumore indipendentemente dagli organi che colpisce, sia un’’esplosione controllata’ e non uno ‘tsunami’ – gli autori del documento di consenso ‘Il nuovo modello mutazionale in oncologia: cosa cambia nella pratica clinica e assistenziale, nella ricerca e nelle procedure regolatorie’, riassunto in «7 raccomandazioni condivise». Mosse che aiuteranno a tradurre i progressi scientifici e tecnologici in un vantaggio reale per i malati e il Ssn. Non solo un costo, ma un’opportunità concreta e sostenibile. Il volume, edito da Pensiero Scientifico Editore con il supporto incondizionato di Roche, raccoglie in una novantina di pagine le riflessioni di Nello Martini (Fondazione Ricerca e Salute-ReS), Paolo Marchetti (Oncologia medica B università La Sapienza e Oncologia ospedale Sant’Andrea Roma), Antonio Marchetti (Anatomia patologica università Chieti), Giuseppe Curigliano (Istituto europeo di oncologia-Ieo Milano), Giancarlo Pruneri (Istituto nazionale tumori-Int Milano), Nicola Normanno (Istituto nazionale tumori Pascale Napoli), Claudio Jommi (Cergas Sda Bocconi Milano) e Antonella Pedrini (Fondazione ReS), condivise con rappresentanti di reti oncologiche regionali, società scientifiche, associazioni pazienti e istituzioni. «Attraverso la profilazione genomica dei test Ngs – sottolinea Martini, presidente della Fondazione ReS – è possibile individuare la specifica mutazione genetica» che scatena il cancro, sperando di «fornire una soluzione terapeutica mirata». In oncologia si è dunque determinato «il passaggio dal modello istologico a quello mutazionale»: un «nuovo paradigma» che va però governato, considerando fra le altre cose che «in media il costo dei nuovi farmaci è di 50-60 mila euro a paziente» e che «l’Italia è uno dei pochi Paesi a rimborsarli».