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    Speciale medicina
    17 Aprile 2019
    Stanza e design anti emicrania in mostra a Milano

    L’incubo comincia con una sensibilità particolare alla luce e al rumore. Poi arrivano la nausea e un dolore forte e pulsante che lascia storditi ed esausti. Se non si è provato, è difficile immaginare cosa voglia dire finire nel vortice dell’emicrania. «L’idea del mal di testa è riduttiva», raccontano i pazienti. Le loro sensazioni sono state sperimentate dal vivo alla Design Week 2019 di Milano. In una stanza dedicata a questo: una tempesta di stimoli visivi e uditivi ha trasportato i visitatori nel mondo tormentato dei pazienti soggetti ad attacchi. L’inizio di un viaggio che ha come meta finale un esempio di ‘design anti mal di testa’, dalle luci con intensità modulabile in wireless alla seduta regolabile, fino al wall paper pensato per suscitare un senso di calma. Da realizzare sul posto di lavoro, a costi accessibili. Perché l’impatto della patologia è anche sulla produttività delle persone colpite. Il percorso esperienziale sull’emicrania, battezzato ‘Reimagine Medicine: re-Design Migraine’, è promosso dalla casa farmaceutica Novartis – che segna l’inedita presenza di Big Pharma al Fuorisalone – per sensibilizzare sul tema. Un viaggio a tappe nato dalla creatività made in Italy, quella del designer milanese Davide Radaelli. Tre sale, ognuna con una storia da raccontare (parole chiave ‘problema’, ‘rifugio’, ‘sollievo’), per dare voce a chi soffre del disturbo disabilitante: solo in Italia circa 6 milioni di persone, in prevalenza donne che ogni anno perdono in media 16,8 giorni di lavoro (gli uomini 13,6). A livello economico uno tsunami: l’età in cui l’emicrania imperversa con la massima intensità è infatti tra i 35 e i 45 anni, in piena carriera. I sintomi possono durare a lungo. Il 90% delle vittime di crisi dichiara di non essere in grado di svolgere le attività quotidiane. La stima è di oltre 51 giorni per la donna e oltre 35 per l’uomo in cui si lavora in condizioni di malessere. A cui si sommano le assenze. Da qui l’idea di ripensare gli uffici con arredi che salvano la mente e, di conseguenza, riducono le conseguenze sulle performance.