VITERBO – Nelle prime ore della mattinata odierna, la Polizia di Stato ha eseguito due ordinanzze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due giovani viterbesi, responsabili del reato di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una donna di 35 anni.
Il reato si è consumato all’interno di un circolo privato di Viterbo di cui gli autori del reato avevano in quel momento l’uso esclusivo.
In azione stamane il personale della Squadra Mobile e della Digos della Questura di Viterbo, che ha eseguito i due provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ragazzo di 19 anni e uno di 21 anni. Gli stessi sono indagati per i delitti di violenza di gruppo e lesioni aggravate (artt. 609 opties, in relazione all’art. 609 bis c. 1 e 2 e 582, 585, 576, 61 nn. 2 e 5 e 81 del c.p.).
I fatti risalgono al 12 aprile quando i due giovani all’interno di un circolo privato di Viterbo, di cui al momento dei fatti i due avevano la disponibilità esclusiva, dopo aver indotto la donna, nata e residente a Viterbo, alla ripetuta assunzione di sostanze alcoliche, hanno iniziavato una serie di approcci sessuali e, dal momento in cui la stessa ha opposto resistenza, dapprima l’hanno colpita con pugni in pieno volto, procurandole la perdita di coscienza e poi, approfittando della sua totale incapacità di reazione, l’hanno abusata sessualmente cagionandole lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Tutta la vicenda è stata filmata da parte degli autori del delitto con i telefoni cellulari.
A seguito poi della perquisizione delegata dall’autorità giudiziaria, la polizia giudiziaria operante, già nella stessa nottata del 12 aprile ha proceduto al sequestro dei due apparecchi.
La circostanza ha quindi indirizzato in maniera determinante lo svolgimento dell’attività investigativa. Video
E’ stata in preda alla furia dei due arrestati, che l’avrebbero violentata a turno, almeno per un paio d’ore. I filmati, ripresi con i cellulari “sono raccapriccianti“, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti qualificate che li hanno visti, e sarebbero stati l’elemento determinante per far scattare l’arresto nei confronti del consigliere comunale di Vallerano, il 21enne Francesco Chiricozzi e di un militante di Casapound di due anni più giovane. I video dello stupro non sono stati diffusi e, a quanto apprende l’Adnkronos, forse i due avevano intenzione di cancellarli, ma nel giorno stesso della denuncia, il 12 aprile, i cellulari sono stati sequestrati. I due dovranno rispondere di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate. Entrambi sono stati espulsi dal movimento.
La violenza nella notte tra l’11 e il 12 aprile scorso. Li ha incontrati in un locale e loro l’hanno portata nel circolo – di cui avevano le chiavi – nel centro della cittadina. Nonostante l’alcol in corpo, l’avevano fatta bere parecchio, lei si è ribellata, ha provato a dire no al loro approccio fisico. Nelle immagini choc, sequestrate dagli investigatori, si vedrebbero spezzoni delle ripetute violenze, subite dalla ragazza di 36 anni all’interno del pub, quando era a terra, nuda e semi incosciente che, disperatamente, cercava di resistere. Il tutto veniva filmato con i telefonini dai due. Al vaglio degli investigatori, oltre ai video con il cellulare, anche quelli delle telecamere di sorveglianza, poste proprio all’ingresso del pub. La vittima, una 36enne, nata e residente a Viterbo, ha riportato lesioni guaribili in sette giorni. E’ ancora estremamente turbata ed è seguita dagli psicologi. Già nella notte del 12 aprile, nel corso di una perquisizione, la polizia giudiziaria aveva sequestrato i cellulari dei due viterbesi, rivelatisi determinanti per le indagini.
A quanto apprende l’Adnkronos, la vittima si è recata in ospedale il 12 aprile, la mattina dopo la notte delle violenze. Ancora sotto choc, in ospedale, ha raccontato l’accaduto alla polizia, spiegando che le violenze sono avvenute all’interno di quel pub. E così gli investigatori, sapendo che si tratta del circolo privato frequentato da militanti di Casapound, hanno mostrato alla ragazza delle foto e lei li ha riconosciuti. In questo modo, a quanto apprende l’Adnkronos, il cerchio si è ristretto sul consigliere comunale di Vallerano e sul militante.
Chiricozzi era stato indagato tre anni fa perché coinvolto in un’aggressione. “Vallerano non è nuova a finire sui giornali per fatti legati a Casapound: circa tre anni fa un ragazzo, che aveva postato commenti ironici, è stato aggredito da un gruppo di giovani tra cui alcuni militanti di Casapound”, afferma all’Adnkronos il sindaco di Vallerano Adelio Gregori. “A Vallerano vorremmo finire sui giornali per tante cose buone che facciamo e non per questi fatti”, sottolinea il primo cittadino. Il sindaco pur marcando la distanza politica dal consigliere arrestato è stupito: “Nel rapporto amministrativo c’è massima collaborazione nel rispetto del ruolo delle parti e al di là delle sue idee politiche che non condivido”.
SALVINI – ”Nessuna tolleranza per pedofili e stupratori: la galera non basta, ci vuole anche una cura. Chiamatela castrazione chimica o blocco androgenico, la sostanza è che chiederemo l’immediata discussione alla Camera della nostra proposta di legge, ferma da troppo tempo, per intervenire su questi soggetti” dice il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Chiunque essi siano, bianchi o neri, giovani o anziani, vanno puniti e curati”.
DI MAIO – “Quanto accaduto a Viterbo è scioccante. I balordi che hanno violentata questa ragazza la pagheranno cara. Spero che stiano in galera il più possibile” dice il vicepremier e leader del M5S, Luigi Di Maio. “Mi auguro si facciano 30 anni di galera. La mia vicinanza e tutto il sostegno possibile alla donna e alla sua famiglia”.
M5S – A stretto giro la replica M5S: “Basta con questa storia della castrazione chimica. È una presa in giro alle donne, lo abbiamo già spiegato, e tra l’altro non è nel contratto di governo” si legge in una nota. “Serve la certezza della pena e anni e anni di detenzione, perché lo strumento della castrazione chimica non colpisce gli stupratori, anzi lascia criminali e stupratori a piede libero”.
TRENTA – “È vergognoso e la pagheranno cara” afferma poi il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, su Facebook. “Sembra che la ragazza sia stata colpita, picchiata e poi dopo aver perso i sensi violentata. È sconvolgente. E sembra che nello stupro sia coinvolto anche un consigliere comunale eletto con CasaPound. Ditemi voi se queste non sono delle bestie!” si legge. “Giunga il mio abbraccio e la mia vicinanza di donna e di Ministro alla ragazza e alla sua famiglia”.
GRILLO – Di “ennesima intollerabile offesa alle donne, aggravata dal fatto che i colpevoli sono militanti di una forza politica” ha parlato il anche ministro della Salute, Giulia Grillo. “Nessuna connivenza e massima severità con chi umilia le donne e promuove una cultura di sopraffazione che va combattuta in ogni modo”.
IANNONE – “Non so che dire. Mai nella storia di CasaPound è accaduto un episodio come questo, è un atto contrario alla nostra visione del mondo. Aspettiamo che la giustizia faccia chiarezza e speriamo che i nostri due militanti non siano colpevoli. In ogni caso li abbiamo espulsi perché la prevaricazione e la violenza sulle donne è qualcosa che con il nostro movimento non c’entra nulla, è estranea al nostro Dna”, dice il presidente di CasaPound, Gianluca Iannone, all’AdnKronos. “Se qualcuno ha sbagliato, pagherà, senza alcun dubbio, e saremo i primi a esigerlo, come abbiamo fatto in altre occasioni”, aggiunge Iannone.
DI STEFANO – Il consigliere in questione, ha poi scritto su Facebook il leader del movimento, Simone Di Stefano, “è stato immediatamente espulso”. E “qualora risultasse colpevole auspico una pena durissima! Come per ogni altro Infame stupratore”.
SINDACO VITERBO – “Qualora venisse accertata la colpevolezza degli indagati, ci auguriamo di vedere una condanna esemplare”. E’ quanto afferma il sindaco Giovanni Maria Arena. “Un gesto inqualificabile che mi auguro possa essere punito con il massimo della pena prevista – ha sottolineato il sindaco -. Niente sconti per gli autori della brutale violenza. Quanto accaduto nei giorni scorsi a una nostra concittadina è inammissibile. Questi sono i fatti che la nostra città e la nostra società non vorrebbe mai accadessero. Perché rappresentano un fallimento”. “Chi ha subito certi abusi porterà sempre il segno di quanto accaduto. Alla nostra concittadina, vittima della violenza, tutta la mia vicinanza e quella dell’intera città”, ha concluso.
SILVIA BLASI (M5S) – “Apprendo dagli organi di stampa che a Viterbo si è perpetrata l’ennesima violenza ai danni di una donna che è stata barbaramente picchiata e stuprata. Il fatto è, se possibile, ancora più grave se si pensa che a commetterlo sarebbe stato, assieme ad un altro uomo, un consigliere comunale, un appartenente alle istituzioni dello Stato – prosegue la Blasi – Da donna, prima che da portavoce dei cittadini presso la regione Lazio, non posso fare altro che esprimere la mia indignazione ed esprimere tutta la mia vicinanza alla vittima e alla sua famiglia. Auspico che le responsabilità vengano accertate dagli organi inquirenti e che i responsabili paghino in modo esemplare per quanto hanno fatto”.
MARIETTA TIDEI (PD) – “Non ha eguali la vicenda dello stupro della ragazza a Viterbo: un atto ignobile, riprovevole, frutto di una cultura violenta e xenofoba. Esprimo la totale vicinanza alla vittima e alla comunità di Viterbo e una forte condanna nei confronti di chi si è reso protagonista di questa infamia. Gli stupratori appartengono a Casapound, nota realtà di estrema destra che diffonde e alimenta messaggi pericolosi: non basta prendere le distanze, bisognava evitare che tutto ciò accadesse. Alla politica spetta il compito di lavorare sul territorio per fermare derive e atteggiamenti che avvelenano il tessuto sociale, già contaminato da problemi e criticità. Ogni forma di violenza è inaccettabile ma per evitare che tutto ciò si ripeta bisogna lavorare sul piano culturale ed educativo, non proporre soluzioni spot come è la castrazione chimica”.