VITERBO – Il consiglio direttivo della Camera penale ‘Attilio Bandiera’ di Civitavecchia composto dagli avvocati Andrea Miroli (Presidente), Leonardo Montini Paciotta (Vice-Presidente), Paolo Pirani (Segretario), Davide Capitani (Tesoriere), Paolo Tagliaferri e Fabrizio Lungarini (consiglieri), ha approvato ieri all’unanimità la delibera che riguarda il caso di stupro di gruppo a Viterbo. Una vicenda balzata alle cronache nazionali che ha sollevato numerose polemiche. Il fatto coinvolge due ragazzi viterbesi. “Preso atto – si legge nella delibera – che in data 29.04.2019, in occasione di un fatto avvenuto nella città di Viterbo per il quale sono stati indagati e tradotti in carcere due giovani ragazzi, i tre colleghi impegnati nella difesa di questi sono stati oggetto di duri e ripetuti attacchi da parte di ‘media’ e di insulti sui ‘social’, la nostra Camera penale intende esprimere disapprovazione per questa campagna denigratoria ed oltraggiosa verso l’intera categoria professionale”.
“Il grave reato contestato – aggiunge il consiglio direttivo – non può, infatti, legittimare le gravissime offese ai difensori all’insegna di un ‘giustizialismo estremo’ più volte sbandierato come propaganda di uno pseudo garantismo dei diritti delle parti offese.
Ai colleghi viterbesi che stanno onorevolmente svolgendo il proprio dovere professionale nel rispetto dei diritti garantiti dalla Costituzione e dal codice Deontologico va quindi la nostra assoluta solidarietà”. Tante le dichiarazioni apparse in questi giorni suoi giornali, attacchi agli avvocati come ad esempio “Gli avvocati che li difendono sono peggio di loro”, oppure “Il loro legale basa la difesa su una menzogna, non è complice?”. Oltre alle critiche anche tante minacce.
Cronaca
4 Maggio 2019
Stupro a Viterbo. “Disapprovazione per la campagna denigratoria verso l’intera categoria professionale''