CIVITAVECCHIA – Ancora dubbi e perplessità sull’uscita dal carbone, indicata dal Governo al 2025. Le ultime dichiarazioni del sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico, Davide Crippa, in quota Movimento Cinque Stelle, tornano a far discutere sullo scenario poco chiaro che si cela dietro la centrale Enel di Torre Nord.
“In assenza di una particolare e complessa procedura di acquisto di energia da fonti alternative, non si può parlare di uscita dal carbone. I temi sono strettamente correlati” avrebbe detto nel corso di un convegno dell’associazione italiana degli economisti dell’energia in Sardegna. Una posizione che ricalca, in parte, quanto già sostenuto dalla stessa Enel che, ha ‘‘contestato’’ l’ipotesi di uscita dal carbone nel 2025 in mancanza di indicazioni chiare sulle alternative da porre in essere al phase-out.
«Ritengo che la frase sia stata decontestualizzata – ha commentato il sindaco Antonio Cozzolino – quando ho conosciuto il sottosegretario Crippa, ho trovato uno dei più convinti sostenitori dell’uscita dal carbone e non penso affatto che possa aver cambiato idea. Come abbiamo sempre detto il phase out va pianificato e gestito. Abbiamo cinque anni davanti e dovremo usarli tutti».
L’abbandono del carbone, quindi, non sembra essere così semplice come si vorrebbe, soprattutto per una centrale come quella di Civitavecchia che rappresenta e ha sempre rappresentato un punto di riferimento nel panorama energetico nazionale.
Intanto è slittata alla prossima settimana – il 21 maggio – la riunione del Tavolo del Lavoro, presieduto dal Sindaco Cozzolino e dal presidente di commissione Francesco Fortunato, in cui si parlerà della strategia complessiva sulla situazione di Tvn, convocato all’indomani dello sciopero della scorsa settimana, alla presenza dei sottosegretari Andrea Cioffi (MISE) e Salvatore Micillo (Ministero dell’Ambiente), inizialmente in programma domani pomeggio. Rimane invece la convocazione, sempre per domani, dei sindacati al tavolo convocato dagli assessori regionali al Lavoro Claudio Di Berardino e allo Sviluppo economico e Innovazione Gian Paolo Manzella che, il giorno successivo, incontreranno Enel «per comprendere le motivazioni che hanno portato all’annunciato processo di riorganizzazione – hanno spiegato – e per mettere in campo tutti gli strumenti e tutele per scongiurare un così drastico e preoccupante taglio di posti di lavoro».
Politica
14 Maggio 2019
Phase out: ancora perplessità