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    Speciale medicina
    30 Maggio 2019
    Influenza, ecco il primo vaccino quadrivalente

    Sarà disponibile da settembre in Italia il primo vaccino antinfluenzale quadrivalente prodotto su coltura cellulare, che permetterà una riduzione del carico della malattia causato dall’influenza e, solo in Italia, di evitare 763 mila casi di influenza e 200 mila visite mediche in più rispetto allo scenario attuale. Il nuovo vaccino messo a punto da Seqirus (azienda parte del gruppo australiano Csl Limite), è stato presentato a Roma. Il vaccino è stato inserito nella circolare ministeriale e rientrerà nelle gare per le prossime forniture di Asl e Regioni già dalla stagione 2019-2020. In Usa è in commercio dal 2016. Uno studio presentato alla Canadian Immunization Conference (Cic) relativo a un’analisi effettuata su oltre 1,3 milioni di cartelle cliniche, ha evidenziato come negli Stati Uniti, durante la stagione influenzale 2017-18, il vaccino quadrivalente prodotto su coltura cellulare sia stato più efficace del 36,2% rispetto ai quadrivalenti standard coltivati su uova nella prevenzione delle sindromi influenzali negli over 4 anni. Gli esperti hanno ricordato «che in Italia, l’influenza colpisce ogni anno in media più di 5 milioni di persone. La scorsa stagione è stata definita ‘ad alta intensità’, con oltre 8 milioni di persone colpite da sindrome influenzale». Altro aspetto sottolineato dagli esperti è quello della valutazione di costo-efficacia dei vaccini messi a disposizione della popolazione è fortemente raccomandata sia dall’Organizzazione mondiale della sanità che dal ministero della Salute. Uno studio dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e della Fondazione Bruno Kessler di Trento, che sarà pubblicato a breve, ha sviluppato un innovativo modello matematico per valutare il possibile impatto sociosanitario ed economico dell’introduzione in Italia del vaccino antinfluenzale quadrivalente su coltura cellulare. «L’introduzione in Italia permetterebbe di evitare più di 700 mila casi di influenza e 200 mila visite mediche in più rispetto allo scenario attuale», ha affermato Caterina Rizzo del Bambino Gesù di Roma.