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    Speciale medicina
    30 Maggio 2019
    Sclerosi multipla, l’impegno di Aism

    Sono oltre 2,3 milioni le persone con sclerosi multipla nel mondo, e più di un milione quelle colpite dalla forma progressiva, la più grave. Numeri così allarmanti per i quali diventa sempre più importante sostenere il futuro della ricerca scientifica sulla sclerosi multipla. Un contributo determinante – in particolare per le forme più aggressive – viene da Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e dalla sua Fondazione Fism, insieme per promuovere, indirizzare e sostenere la ricerca innovativa e tesa all’individuazione di cure risolutive per la sclerosi multipla. Diversi sono i progetti che vedono impegnate Aism e la sua Fondazione: sono protagoniste della Progressive Ms Alliance, collaborazione internazionale tra le principali associazioni nel mondo, che dal 2014 ad oggi ha già stanziato oltre 23 dei 53 milioni di euro da destinare alla ricerca sulle forme progressive di Sm; lavorano da oltre 15 anni sulle cellule staminali; sono impegnate nei percorsi sulla riabilitazione, in progetti sulla genetica e sulla neuroimmunologia e in diversi studi sulla sclerosi multipla pediatrica e su dieta e malattia. Infine, ricorda Aism in una nota, un progetto insieme all’Università di Milano ha portato all’individuazione di una serie di molecole che potrebbero dimostrare un’efficace capacità di ricostruzione della mielina danneggiata dalla Sm. Anche quest’anno, il 5 per mille andrà a contribuire al Bando Fism che destinerà 5 milioni di euro per progetti di ricerca che promettono un significativo contributo alla ricerca della causa, della cura, del miglioramento dei servizi e della qualità della vita della persona con sclerosi multipla. «L’Aism ha il ruolo di indirizzare la ricerca, promuoverla e finanziarla e in questo il contributo del 5 per 1000 è stato decisivo per permetterci di arrivare a risultati finora importanti e continuare quel percorso di ricerca che abbia una ricaduta concreta sulla vita delle persone», dichiara il presidente della Fondazione, Mario Alberto Battaglia. «La ricerca che vogliamo è quella che cambia la realtà della sclerosi multipla».