Il periodo di ‘lockdown’ sta mettendo a dura prova la nostra tenuta psicofisica e per molti ha rappresentato un problema di efficienza funzionale dell’organismo: la riduzione della quantità quotidiana di attività fisica può infatti portare i muscoli ad atrofizzarsi. E’ l’allarme lanciato dalla Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) che ha elaborate delle raccomandazioni per accompagnare i cittadini a un percorso di riadattamento virtuoso ai corretti stili di vita, contribuendo così alla prevenzione delle malattie. Incentivando, in particolare, la regolare attività fisica durante e dopo l’emergenza epidemiologica. ”Le evidenze scientifiche – spiegano i medici dello sport – mostrano che la massima capacità di svolgere attività aerobiche si riduce già dopo 2-4 settimane di inattività, in primo luogo come conseguenza di una riduzione della capacità del cuore di spingere il sangue verso i tessuti periferici. Allo stesso modo, ridurre l’attività fisica quotidiana causa alterazioni sia nella struttura che nella funzionalità del muscolo, fino a portarlo all’atrofia se l’inattività è prolungata per numerose settimane”. Il programma di “ricondizionamento fisico” proposto dalla Fmsi suggerisce “di rispettare una ripresa graduale dell’attività, partendo da almeno 30-45 minuti ogni giorno fino ad un totale di 150-300 minuti a settimana, in combinazione con esercizi di tonificazione muscolare e flessibilità. L’intensità del lavoro – precisano i medici – deve variare secondo le condizioni fisiche individuali e dell’età, consigliando attività d’intensità moderata per la maggior parte della settimana, con una parte delle singole sedute svolta a intensità più alta. Se il periodo d’isolamento ha comportato un aumento di peso, è necessario abbinare alla ripresa dell’attività fisica anche un regime dietetico controllato, moderatamente ipocalorico e ricco di vitamine e con attenzione ad un’appropriata idratazione”.
Speciale medicina
22 Aprile 2020
"Il lockdown peggiora salute e forza fisica"