ROMA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito alle prime luci dell’alba un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale capitolino nei confronti di un pregiudicato di Ostia, indagato per i reati di estorsione, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e detenzione illegale di armi e munizioni. Destinatario della misura G.G. classe 1969, nei cui confronti il G.I.P. ha disposto anche il sequestro preventivo del denaro e di quanto rinvenuto in sede di perquisizione.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo di lavoro reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti, sono state avviate dalle Fiamme Gialle di Ostia in seguito ad una denuncia presentata nell’aprile 2019 da due soggetti che, “soffocati” da ingenti debiti di gioco cui non riuscivano più a far fronte, erano rimasti vittime di un vero e proprio usuraio. Non essendo riusciti ad ottenere prestiti da parenti ed amici, i denuncianti erano stati costretti ad accettare le condizioni capestro imposte dall’indagato, che, facendo anche leva sul rapporto di amicizia che vantava di avere con la maggior parte di coloro che si rivolgevano a lui, si era proposto di concedere direttamente il denaro richiesto ma con l’applicazione di tassi di interesse mensili oscillanti tra il 20% e il 25%, corrispondenti a circa il 300% annuo.
Gli approfondimenti eseguiti dal 7° Nucleo Operativo Metropolitano hanno portato alla luce un sistema illecito perpetrato ai danni di diverse persone, le quali, versando in precarie condizioni economiche che non consentivano loro di accedere al credito legale, erano cadute nella “trappola” dell’usura ordita dall’indagato il quale si proponeva quale loro “ancora di salvezza”. Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fatto emergere la “professionalità” dell’usuraio, il quale agiva sempre con estrema prudenza, limitando al minimo le interlocuzioni telefoniche, dai toni per lo più pacati ed amicali, finalizzate ad organizzare gli incontri con i debitori, toni che poi diventavano decisamente più “pesanti”, fino a minacciare ritorsioni fisiche (“hai tempo fino alle ore 19,00, rivediamoci per quell’ora e ti avviso che se non hai i soldi ti sparo su una gamba”) allorquando le vittime erano impossibilitate a rispettare le scadenze dei pagamenti di capitali e interessi, tanto che una di esse, disperata, è improvvisamente fuggita all’estero.
Nel corso di una perquisizione effettuata nei confronti dell’indagato, i Finanzieri hanno rinvenuto e sequestrato un vero e proprio “libro mastro” in cui venivano annotate, con certosina precisione contabile, le somme prestate e le relative restituzioni, comprensive degli esosi interessi applicati, nonché somme di denaro per un importo pari a circa 140.000 euro, oggetti di valore, una pistola e un fucile con rispettivi munizionamenti.