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    Sport
    19 Maggio 2020
    Dalle 9 alle 18 all’aula Pucci incontri scaglionati con i rappresentanti di tutte le discipline sportive
    Una gran voglia di ripartire
    Dall’amministrazione sconti su Tari e concessione gratuita di spazi pubblici all’aperto

    MATTEO CECCACCI

    L’intenzione è quella di ripartire. Ma si può ripartire senza problemi? Ma chi è quel presidente di una qualsiasi società o quel gestore di una palestra o di un impianto sportivo privato o comunale che dopo uno stop forzato, causato dalla pandemia da Coronavirus, non ha una voglia matta di riaprire il cancello per far tornare ad allenare i propri tesserati, giovani o adulti che siano. Naturalmente tutti, o la maggior parte. Partiamo da una riflessione: «se dal 25 maggio dieci impianti apriranno e uno no, la città potrebbe giudicare quel gestore pignolo, ma se dieci impianti resteranno chiusi e uno aprirà, gli stessi cittadini potrebbero giudicare lo stesso gestore imprudente». Una considerazione fatta in aula Pucci nel primo incontro pomeridiano (dalle 9 alle 18 l’amministrazione ha organizzato incontri scaglionati con i rappresentanti di tutte le discipline sportive cittadine) da un presidente di società nei confronti di coloro che presiedevano alla riunione. Una dichiarazione che fa pensare e fa riflettere tutti, perché è proprio questo il punto, che gioco forza va unito insieme a un altro aspetto che è ancor più calzante, quello economico. Un discorso, quello dell’ambito finanziario, che il Comune di Civitavecchia non può assolutamente trattare, vista la difficile situazione di bilancio. Ma l’amministrazione comunale targata Ernesto Tedesco, tramite il consigliere comunale – il forzista Matteo Iacomelli – nonostante ciò vuole fare il più possibile e aiutare al massimo tutti. E le priorità sono fondamentalmente tre: sconto della Tari in bolletta, allungamento delle concessioni degli impianti sportivi comunali di un anno e cessione di spazi all’aria aperta, che le società e le associazione sportive dovranno richiedere per e-mail. Governo e Regione invece? Notizie importanti sono nel decreto Rilancio, al momento sotto forma di bozza e oggi non ancora inserito neanche in Gazzetta Ufficiale, che contiene sostegni economici, bonus, voucher e quant’altro. Tutti aiuti raccontati e promessi dal governo, ma che ancora oggi sembrano essere invisibili. C’è da dire che il 25 maggio lo stesso governo ha dato il via libera alle palestre e impianti sportivi di riaprire. Ma non è che il premier Conte ha l’idea di ufficializzare il nuovo decreto Rilancio a sei ore dall’apertura? D’altronde come l’ultimo Dpcm varato domenica 17 maggio alle ore 18, quando lunedì l’Italia intera sarebbe dovuta ripartire. Perché se fosse così sarebbe una barzelletta. I gestori di palestre e società devono dare risposte chiare che i propri tesserati giustamente aspettano. Riguardo il discorso inerente agli aiuti c’è poi quello della Regione Lazio che ha stanziato fondi per 5,1 milioni di euro riguardo gli affitti, ma è chiaro che non bastano. Certo, è già qualcosa, ma non renderà felici nessuno. La questione è semplice: l’intenzione di ripartire c’è. Ricordiamo che questa è la Fase 2, la cosiddetta fase della convivenza con il virus e di conseguenza sarebbe, per il mondo dello sport, la convivenza con il virus ma anche con la complicata situazione economica, perché senza aiuti ed incentivi nessuno potrà mai tornare alla normalità di tre mesi fa. Ci vorrà del tempo. Oggi ci sono risposte poche chiare da parte di tutte le istituzioni. Le Federazioni non fanno altre che stare inermi, attendendo sempre il passetto in avanti del governo senza esporsi più di tanto. Al massimo prolungano la sospensione, come ha fatto la Lnd riguardo il gioco del calcio a livello dilettantistico, con centinaia di squadre che ancora oggi non sanno il verdetto del proprio futuro. Si può ripartire così? Ok tutti gli incontri e le riunioni, ma servono quanto prima i fatti: gli aiuti economici su tutto. Questa è la soluzione per far ripartire lo sport civitavecchiese. Ma chi non se la sente oggi di aprire lo capiamo e non possiamo non essere d’accordo.