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    Speciale medicina
    21 Maggio 2020
    Riducono il rischio contagio del 60-75%
    Studio sui criceti rivela: “Mascherine chirurgiche ok”

    Utili o inutili? Da indossare sempre o solo nei luoghi chiusi? Sull’uso e l’efficacia delle mascherine chirurgiche, come ‘barriera’ al coronavirus, si è detto tutto e il contrario di tutto. Ora un punto a favore dei partigiani di questo dispositivo protettivo arriva dalla ‘prova del criceto mascherato’. Ovvero uno studio condotto dall’Università di Hong Kong su 45 criceti, dal quale emerge che “l’efficacia di indossare una mascherina chirurgica è enorme” perché riduce “dal 60 al 75% il rischio di contagio”, afferma l’autore Yuen Kwok-yung, del dipartimento di malattie infettive della facoltà di medicina dell’ateneo della Città stato. Il ricercatore non è proprio l’ultimo arrivato, bensì un veterano della Sars e uno dei primi a lanciare l’allarme sul Covid-19, il 17 gennaio a Wuhan, dove, con un gruppo di scienziati cinesi aveva osservato la trasmissione tra esseri umani. Fu il loro rapporto a Pechino che alla fine costrinse le autorità ad ammettere la gravità della situazione. Da allora, è stato uno dei più ardenti sostenitori delle mascherine, ritenendo che siano uno degli strumenti decisivi, se non “il più importante”, nella risposta all’epidemia. E per dimostrare questo suo ‘credo’ ha scelto come cavie da laboratorio i criceti, ai quali ovviamente era impossibile applicare delle mascherine, ma è stato adottato un sistema ad hoc. I ricercatori hanno messo un gruppo di animali infetti e un altro sano in due gabbie separate. Le mascherine chirurgiche sono state distese a protezione di alcune gabbie, e un marchigegno apposito ha fatto circolare aria dalla gabbia dei malati a quella di criceti sani. Nella gabbia che non aveva la protezione della mascherina, i due terzi dei criceti sani (66%) si sono infettati nel giro di 7 giorni, al contrario della gabbia protetta nella quale si è infettato solo un terzo di quelli sani. Mentre ponendo una mascherina sulla gabbia degli animali infetti, il tasso di infezione è risultato scendere al 15%.