Commercianti, artigiani e portuali uniti per superare la crisi con un flash mob di protesta dal nome “Ri – port – iamo il commercio”. L’evento si terrà domani alle 11 all’interno dello scalo cittadino ed è organizzato dall’associazione Luci spente-commercianti di Civitavecchia, dall’Unione commercianti e artigiani locali e dagli operatori portuali. «Questo è un grido di allarme – ha spiegato il vice presidente della Cpc Patrizio Scilipoti – siamo davvero in una brutta situazione a livello familiare e commerciale. Non ci sono decisioni a livello locale e gli aiuti che aspettavamo dal Governo ancora non sono arrivati. I comparti crocieristico e automotive sono fermi e di conseguenza lo è anche lo scalo così come i 3500 lavoratori in cassa integrazione. Si è scelto di far vivere questa città di crocierismo e oggi rischiamo di morire. Bisogna unire le forze e fare in modo che il Governo ci ascolti». Una città fortemente legata al crocierismo, anche per il settore terziario. «Il covid ci ha ammazzato – spiega Antonella Pais di “Luci spente” – e ha ucciso il porto che è la nostra fonte di guadagno. Siamo molto preoccupati per il futuro della città». Tullio Nunzi, consulente commerciale, ah detto: «L’85% della forza lavoro cittadina è spalmata tra terziario e porto. Le difficoltà sono evidenti e il 30% dei commercianti non hanno riaperto. Abbiamo deciso di unire i due punti nodali della città in una manifestazione. Mettiamoci insieme e cominciamo a pensare ad una visione strategica differente per Civitavecchia». Riccardo Aceto, presidente dell’Unione commercianti artigiani e commercianti, ha sottolineato l’importanza di «continuare a volere un porto e una città uniti e non divisi». Ci saranno anche diversi manichini con addosso maglie a rappresentare i diversi settori colpiti dalla crisi, visti i divieti di assembramento.
Cronaca, Economia e Lavoro, Porto
23 Maggio 2020
Un flash mod di protesta in porto domani alle 11 per accendere l’attenzione sulla crisi che scalo e terziario stanno vivendo per l’emergenza covid
Commercianti e portuali uniti per sopravvivere
Scilipoti: "Si è scelto di far vivere la città di crocierismo e ora rischiamo di morire"