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    Speciale medicina
    11 Giugno 2020
    Per soluzioni innovative per diagnosi precoce e qualità della vita
    Lotta all’Aids, cercasi sviluppatori

    Intuito e immaginazione da una parte, competenze digitali dall’altra. Un mix per contribuire alla definizione e alla realizzazione di soluzioni tecnologiche innovative nella lotta all’infezione da Hiv. È questo lo spirito di Devs for Health il primo progetto italiano di Open Innovation in Hiv, un percorso che punta a innovare concretamente l’approccio alla lotta all’Hiv aprendo alle nuove professioni tecnologiche, sostenendole in tutto il processo creativo, dall’inizio alla fine. Il progetto, lanciato da Gilead Sciences, coinvolge pazienti e medici perché guidino gli sviluppatori nella realizzazione di soluzioni digitali efficaci nella lotta all’Hiv. Sviluppatori, hacker e creativi del digitale si sfideranno per raggiungere due obiettivi: far emergere i casi non ancora diagnosticati e migliorare la qualità di vita delle persone che vivono con l’infezione. Devs for Health è rivolto, infatti, a sviluppatori e professionalità digitali di tutta Italia e prevede un hackathon online dal 15 giugno al 5 luglio e 5 giornate di bootcamp a ottobre. L’hackathon metterà in competizione gli esperti del digitale e servirà a selezionare le 2 idee progettuali più innovative e originali tra quelle che verranno proposte. I 5 bootcamp forniranno il supporto tecnico e formativo per trasformarle in servizi e prodotti digitali ‘pronti all’uso’. L’iniziativa si inserisce in un momento particolare della lotta alla malattia. La pandemia Covid-19, infatti, ha contribuito a segnare una battuta di arresto nella lotta all’infezione rendendo difficile se non impossibile l’offerta del test per la diagnosi di sieropositività e l’assistenza sanitaria delle persone con Hiv. “Oggi – spiega Massimo Andreoni direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) – riusciamo a garantire alla quasi totalità dei pazienti l’accesso alle terapie antiretrovirali disponibili e, grazie alla loro efficacia, l’azzeramento della possibilità di trasmettere il virus ad altre persone. Ora però la sfida è quella di trovare strategie e strumenti efficaci per dare ai pazienti una sempre migliore qualità di vita e per diagnosticare prontamente i casi ancora non ancora noti”.

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