logo
    Scuola e Università
    16 Giugno 2020
    Giochi matematici, vittoria al cardiopalma per il Galilei

    CIVITAVECCHIA – Per il terzo anno consecutivo gli studenti del Liceo Scientifico Galilei cittadino si sono aggiudicati l’ammissione alla finale nazionale delle Olimpiadi della Matematica, evento che porta la prestigiosa firma dell’UMI (Unione Matematica Italiana).

    La squadra ha visto lavorare in tandem Massimiliano Foschi 3^A nel ruolo di capitano, Sara Faedda 3^ B  consegnatrice, Luca Bonamano e Stefano Braccini 3^ B, Matteo De Gianni 3^ A, Andrea Di Cicco 1^ A, Alessio Paparcurio 2^ G.

    La gara si è svolta on line e, nonostante i problemi di linea legati al sovraccarico del server, si è conclusa con una generale soddisfazione per i ragazzi che hanno dovuto praticamente gareggiare ‘al buio’. Questo genere di competizione permetterebbe ai giocatori di avere un immediato feedback sulla correttezza dei quesiti svolti, in questo caso ciò non è avvenuto e l’esito finale della gara è stato comunicato solo dopo le 22. Qualche difficoltà è stata incontrata anche nell’inserimento delle risposte e non era ammesso neanche formulare domande di chiarimento sul testo, a differenza di quanto avviene con la gara in presenza. Nonostante piccoli e grandi disagi, che hanno accresciuto la già forte emozione dei partecipanti, i nostri studenti non si sono fatti scoraggiare dai problemi tecnici e con grande maestria hanno ancora una volta dimostrato di saper cogliere appieno la bellezza di giocare con la matematica, anche a distanza.

    Grande soddisfazione per la dirigente Professoressa Maria Zeno, che nel congratularsi con i suoi alunni evidenzia che quest’anno la gara ha assunto un significato particolare a causa della situazione di emergenza e del distanziamento sociale di questi ultimi mesi, al punto da acquisire una valenza superiore rispetto alle solite gare. “Svolgere una gara dove i canali di discussione sono imposti dalla modalità online, – sottolinea – rappresenta una grande occasione per tutti: quella di apprezzare fino in fondo lo sforzo necessario per comunicare, per affrontare insieme i problemi e cercare di risolverli.  E magari certe volte, come è successo ai nostri ragazzi del Galilei, riuscirci e anche bene!”.