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    Società
    17 Giugno 2020
    Assegni familiari universali, UNICEF/ODI: “Fondamentali per ridurre la povertà”

    Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’ODI/Overseas Development Institute e da UNICEF, gli assegni familiari universali, come i pagamenti in contanti senza condizioni o i trasferimenti fiscali, sono fondamentali nella lotta contro la povertà dei bambini, eppure sono disponibili solo in 1 paese su 10 in tutto il mondo. Il rapporto ‘Universal Child Benefits: Policy Issues and Options’ evidenzia che i benefici universali in denaro per i bambini nei paesi a medio reddito ad un costo di appena l’1% del PIL porterebbero ad un calo del 20% della povertà in tutta la popolazione. In 15 paesi ad alto reddito, la sola erogazione di assegni familiari universali ha portato a una riduzione della povertà infantile pari in media a 5 punti percentuali. È inoltre dimostrato che gli assegni familiari universali riducono le privazioni, migliorando il benessere generale dei bambini, la salute, l’istruzione, la sicurezza alimentare, la produttività e la capacità di contribuire alle loro società e alle loro economie quando raggiungono l’età adulta.

    “Secondo i nuovi dati resi noti ieri dall’ISTAT, – spiega il Presidente UNICEF Italia Francesco Samengo – sono 4,6 milioni le persone in povertà assoluta nel nostro paese, con una flessione per la prima volta, dopo 4 anni di crescita. Tuttavia, bisogna attendere per capire quale sarà l’impatto dell’emergenza COVID-19 su questo indicatore. I dati ci dicono anche che la povertà assoluta coinvolge di più le famiglie numerose e con figli minorenni. Sono attualmente oltre 1 milione 137 mila i minorenni in povertà assoluta nel nostro paese. Chiediamo che le misure che verranno delineate nella cornice del Family Act assicurino maggiori risorse alle famiglie che vivono in Italia”

    “Gli assegni familiari universali – aggiunge Sara Pantuliano, direttore generale ODI – giocano un ruolo fondamentale nella riduzione della povertà, attraverso la promozione della coesione sociale e il supporto pubblico per la protezione sociale. In paesi in cui gli assegni familiari sono già definiti, questi rappresentano un cardine dei sistemi di politiche sociali nazionali e in tempi di crisi sono efficaci nell’ampliare la protezione sociale”.

    A livello globale, oltre il 19% dei bambini da 0 a 14 anni – 385 milioni – viveva al di sotto della soglia di “povertà estrema” di 1,90 dollari nel 2015 – quasi il doppio del tasso di povertà degli adulti.In base alle tendenze attuali, entro il 2030, 9 bambini su 10 (sotto i 18 anni) in condizioni di estrema povertà vivranno in Africa Subsahariana. Queste tendenze indicano una crescente concentrazione della “povertà estrema” nella popolazione dei bambini dei paesi più poveri nei prossimi anni.I bambini sono uno dei gruppi di popolazione a più alto rischio di esclusione dalla protezione sociale. Secondo gli ultimi dati disponibili la percentuale di bambini e famiglie che beneficiano di programmi di assistenza è intorno al 35% a livello mondiale, variando da circa il 16% in Africa a oltre l’80% in Europa e Asia Centrale. I Paesi spendono in media il 2,4% del loro prodotto interno lordo (PIL) per la protezione sociale degli anziani, contro lo 0,3% per i bambini.

    “Investire nei bambini – sottolinea Henrietta Fore, Direttore Generale UNICEF – non solo cambia la loro vita, ma porta grandi benefici alle loro comunità e alla società nel suo complesso. Ora più che mai, poiché le ricadute economiche del COVID-19 minacciano di portare indietro anni di progressi nella riduzione della povertà, gli assegni familiari universali possono essere un’ancora di salvezza. Possono proteggere le famiglie vulnerabili dall’aggravarsi dei livelli di povertà e di privazione, e possono salvare i paesi da impatti sociali ed economici catastrofici”. 

    “In pratica, – osserva – Francesca Bastagli, autrice principale del rapporto e Direttrice per le Politiche Sociali e di Equità dell’ODI – i paesi hanno raggiungo un’elevata copertura della popolazione, o assegni familiari universali, seguendo traiettorie diverse. Una realizzazione progressiva è comune, attraverso un processo iterativo che prevede l’adozione della legislazione per gli assegni familiari universali e di politiche di regolamentazione, un rafforzamento amministrativo, capacità finanziaria e costruzione di supporto politico e pubblico alle politiche”.

    Il rapporto mostra, inoltre, che i programmi di trasferimento di denaro non portano a una riduzione della partecipazione al lavoro retribuito tra la popolazione in età lavorativa. I trasferimenti in denaro aiutano i genitori a bilanciare le esigenze di lavoro con i bisogni delle loro famiglie. Chiarisce che l’ampliamento della copertura dei programmi di assistenza all’infanzia e alle famiglie deve essere una priorità nazionale e richiede la solidarietà internazionale per essere finanziata – specialmente per i paesi a basso reddito con una popolazione numerosa e con budget più limitati a causa del COVID-19. Inoltre, ricorda che gli assegni familiari devono essere supportati da sistemi di protezione sociale comprensivi e servizi sociali di qualità che comprendono istruzione e assistenza sanitaria. Evidenzia percorsi per raggiungere la copertura universale, inclusi modi in cui i paesi a basso reddito possano attuare i trasferimenti per i bambini più piccoli e renderli poi universali per tutti gruppi di età. I passi comprendono l’adozione di leggi e regolamentazione delle politiche, rafforzamento  delle capacità amministrative e di finanziamento, costruzione di supporto politico e pubblico per le politiche: tutti fondamentali per raggiungere la copertura universale degli assegni familiari.