“In Italia c’è una evidente disomogeneità nel trattamento dei tumori, in particolare quando la malattia è in fase avanzata”. Lo denuncia la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), che lancia un appello a Istituzioni e decisori politici perché sia garantita una continuità terapeutica in tutte le fasi della malattia, in modo equo e accessibile a tutti i malati sull’intero territorio. Intanto la Favo, con il coinvolgimento delle principali associazioni pazienti di riferimento per queste patologie e con l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), ha creato un gruppo di lavoro per analizzare i bisogni clinici ancora insoddisfatti dei pazienti con tumori gastrointestinali e per definire le priorità di intervento per migliorarne l’assistenza, da condividere con le istituzioni. L’emergenza Covid-19 – spiega la Federazione – concentra ancora su di sè molti degli sforzi sanitari. Con un rischio concreto che vengano sottovalutati o ignorati i bisogni dei pazienti più fragili come quelli affetti da cancro. E tra questi, in particolare, le persone affette da tumori gastrointestinali (stomaco, pancreas, colon-retto), neoplasie molto aggressive che costituiscono tre fra le prime 5 cause di morte oncologica nel nostro Paese. Da una prima ricognizione delle esperienze riportate dalle associazioni coinvolte nel gruppo di lavoro, spiega la nota, “la situazione è tutt’altro che confortante: mancanza di metodi di screening per il tumore gastrico e del pancreas, tempi lunghi dell’iter diagnostico con conseguenti diagnosi tardive, assenza di terapie per lo stadio metastatico, disomogeneità nella presenza delle strutture di cura di eccellenza sul territorio nazionale e scarsa attenzione alla continuità terapeutica-assistenziale ospedale-domicilio. Ad oggi i pazienti con tumori gastrointestinali non ricevono ovunque trattamenti equi e di qualità sia per quanto concerne le terapie che l’assistenza”, denuncia Francesco De Lorenzo, presidente Favo.
Speciale medicina
17 Giugno 2020
Favo: “Mancano terapie e assistenza di qualità”
“Cancro gastrointestinale, cure non uguali per tutti”