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    Amministrazione
    1 Luglio 2020
    Capofila del piano per la riduzione dello spreco alimentare l’Università della Tuscia
    La commissione Europea approva il progetto ‘Lowinfood’

    VITERBO-CIVITAVECCHIA – “Una bella sfida per le nostre imprese della panificazione, chiamate a dare un contributo alla ricerca di soluzioni innovative per la riduzione dello spreco di cibo e dei rifiuti. Ed una opportunità per il territorio, partecipe, grazie all’Università della Tuscia, di un importante progetto che ha come orizzonte la sostenibilità del sistema economico e sociale e dell’ambiente”.

    Lo dichiara Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, parlando del progetto “Lowinfood” approvato dalla Commissione Europea, che lo ha finanziato con 5 milioni e mezzo di euro, che ha come capofila l’Università della Tuscia, project manager la ricercatrice Clara Cicatiello. Ventisette gli attori, provenienti da dodici Paesi europei: nove centri di ricerca, otto realtà specializzate nell’innovazione, due istituzioni pubbliche, sette tra imprese e associazioni che operano nel settore food, un gruppo per la comunicazione.

    Non è accettabile che il 20% del cibo prodotto finisca tra i rifiuti. Ma come evitarlo? Il problema sarà affrontato con un lavoro, che durerà 4 anni, sull’intera catena, incluso il consumo, mettendo sotto osservazione, in particolare, i settori ittico, dell’ortofrutta e della panificazione. Per quest’ultimo, partner del progetto è la CNA di Viterbo e Civitavecchia con la propria Associazione dei Panificatori.  “Lowinfood – sottolinea Melaragni – rafforzerà il rapporto tra le imprese e l’Ateneo viterbese, che si conferma polo d’eccellenza non solo a livello nazionale”.