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    Amministrazione, Economia e Lavoro
    20 Luglio 2020
    La partecipata sia apripista di più ampie proiezioni economiche
    CSP, Polo Civico: “Si tuteli l’interesse dei cittadini”

    CIVITAVECCHIA – “Le cronache locali forniscono ricorrenti e preoccupanti notizie su Csp, – evidenziano dal direttivo del Polo Civico, che torna a focalizzare l’attenzione sulla partecipata del Comune preoccupato sulle sue sorti – dalle discutibili condotte gestionali, insostenibili deficit, complesse procedure fallimentari, elevati esborsi da concordato, necessità di ampliamento delle competenze, richieste di capitalizzazione, pericoli di possibili privatizzazioni. Per giunta, dal tenore del dibattito si evince talvolta un’insufficiente consapevolezza del fatto che in Italia si opera da circa un secolo in regime di economia mista pubblico privato. Se si ragiona sui risultati raggiunti da una qualsiasi società, pubblica o privata che sia, conviene distinguere tra buona e cattiva gestione piuttosto che lasciarsi guidare dall’ideologia.

    Nel caso di Csp, riteniamo si debba pensare più che mai a tutelare l’interesse dei cittadini: badare ai conti a posto, alla correttezza amministrativa, alla qualità e ai costi del servizio e al dato occupazionale, che riveste una grossa importanza. In sintesi, le società partecipate sono state costituite proprio per assolvere a determinati compiti e a ciò deve corrispondere il loro funzionamento. Ogni correttivo, dunque, deve incidere su tali questioni. Senza escludere a questo punto la possibilità di un ripensamento del rapporto tra la partecipata e il comune, dal momento che essendo ormai necessaria una ricapitalizzazione, quest’ultimo potrebbe non più limitarsi ad esercitare l’azione di indirizzo e controllo ma decidere di meglio integrare l’azione della sua società nella propria politica economica. Utilizzando appieno l’azienda come un apripista di più ampie proiezioni economiche, che si inserisce in un sistema settoriale e di livello regionale e nazionale per occuparsi del riutilizzo e del riciclo di rifiuti, per stimolare l’innovazione del sistema produttivo e trasferirvi i più aggiornati ritrovati tecnologici. Concorrendo con questo ad una crescita diversificata dell’economia e a un progressivo recupero dell’occupazione.