CIVITAVECCHIA – Ancora un botta e risposta sugli usi civici tra il consigliere di minoranza Vittorio Petrelli e il presidente dell’Università agraria Daniele De Paolis.
“In un recente comunicato stampa il presidente dell’Agraria – dice Petrelli – lamenta che “il Comitato esecutivo è sotto un fuoco mediatico che si alimenta attraverso fattarelli, nefandezze e questioni non vere” ed esalta la sua gestione. Non sappiamo a chi si riferisse De Paolis che farebbe meglio a fare accuse precise. Comunque oltre alla sua ipotesi di improbabili complotti da parte di personaggi misteriosi che starebbero tramando per riacquisire il potere, possiamo dirgli con sicurezza che una delle fonti da cui partono gli attacchi sono i cittadini che cercano di difendersi attraverso i Comitati. Lo scrivente fa parte di quella schiera che da anni contesta l’operato di questa U.A. soprattutto in merito alla gestione degli usi civici. Vorremmo infatti che il Presidente dell’Università Agraria ci spiegasse quali risultati ha portato il suo “buon andamento della cosa pubblica e della gestione dei beni comuni” e ci elencasse le opere, le attività agro-silvo-pastorali, la cultura agricola, i corsi che ha elargito a questa città con la sua millantata buona amministrazione. Invece di vantarsi genericamente ce ne dicesse qualcuna di queste grandi attività svolte alle quali di tanto in tanto accenna, escludendo magari per pudore la donazione di denaro dei cittadini fatta all’ospedale San Paolo durante il Covid19”.Per Petrelli, infatti, “non sono “storielle infondate” il blocco delle compravendite in città, l’aver contribuito pesantemente al blocco dell’attività edilizia ed il massacro dei diritti di tanti cittadini che hanno in questo periodo bisogno della disponibilità dei loro averi e che si vedono privati delle loro proprietà senza ragione alcuna. Si perché sanno ormai tutti, dalla documentazione diffusa dai Comitati, che non ci sono usi civici demaniali su tutta Tenuta delle Mortelle, cioè nella gran parte del territorio cittadino. Non è “gossip” il pesante dossier che la stampa ha diffuso in questo periodo sul Presidente dell’U.A. perché altrimenti l’avrebbe già smentito o avrebbe sporto querela, come ha fatto in altre occasioni quando sapeva di poter avere qualche chance di successo e non si sarebbe limitato ad articoli spocchiosi ed ingenui come quello diffuso in questi giorni. Circa 5000 famiglie sono bloccate nella morsa degli Usi Civici; a nulla sono valsi l’aver scovato atti, inediti ed inoppugnabili, che dimostrano la decadenza della qualità demaniale “a far data dal 1827”. Ma quello che è ancor più grave è che non viene data applicazione alla sentenza Antonelli del 1993 che consentirebbe di far uscire dalla vicenda 1500 famiglie che possiedono terreni erroneamente inseriti nella ricognizione catastale da parte di questa U.A. Questi terreni non vengono liberati perché c’è una relazione del perito di parte dell’U.A. (uno di quei personaggi che De Paolis definisce “Aziende professionali, qualificate, solide e con una storia alle spalle”) che fa delle dichiarazioni non corrispondenti alla realtà ed individua come non vincolati terreni diversi a tutto vantaggio dell’U.A. e contro gli interessi dei cittadini. Vogliamo ricordare che il De Paolis è un Presidente “scaduto” e continua a rimanere sulla sua poltrona solo perché abbiamo una Regione che non sa svolgere il suo incarico. Per costruirsi un’immagine di amministratore serio ed efficiente ci vogliono fatti, non parole. Li dica questi fatti o abbia almeno il pudore di non lodarsi avendo combinato soltanto disastri a questa città. Se vuole cominciare – conclude Petrelli – a fare fatti a favore dei cittadini possiamo dargli il suggerimento di accettare la soluzione amministrativa che ha indicato da tempo il Commissario Catalani e rivedere le perizie recependo la documentazione storica che libera praticamente tutta la città dai vincoli demaniali. Ma sappiamo ormai da tempo che seguirà con ogni probabilità altre strade e che dovremo continuare a lottare fino a che non verrà eletta, speriamo presto, con libere elezioni una nuova amministrazione”.
Non tarda ad arrivare la replica di De Paolis: “Vittorio Petrelli non occupa lo stesso posto nei nostri pensieri che occupano le nostre persone nei suoi. Vorremmo evitare – dichiara – di trovarcelo sempre davanti, con il suo petulare sempre le stesse domande e dare ragione soltanto a chi sposa le sue inconsuete tesi. Quando però, in una giornata grave ed importante come quella odierna, arriva a paragonare se stesso al magistrato Paolo Borsellino una risata ci esce spontanea. Carissimo consigliere comunale Petrelli, questa Università Agraria non ha il suo stesso tempo libero ma è costretta da tempo a lavorare in trasparenza e legalità per ripristinare una situazione che doveva essere ricondotta obbligatoriamente in canoni di normalità.Non usiamo fare accuse a vanvera ne blaterare di cose che non ci competono o puntare il dito tanto per farlo. Ogni volta che ne abbiamo ravvisato una violazione della legalità ci siamo rivolti alla Magistratura, piuttosto che ai giornali o ai social network. Se il monotono Petrelli alzasse la testa dalle sue invettive contro gli usi civici e provasse ad esplorare il mondo che c’è nel sistema dei beni collettivi gestiti dall’Università Agraria di Civitavecchia scoprirebbe le migliorie agrarie condotte da questa gestione, l’istituzione dei registri obbligatori, i miglioramenti fondiari, la creazione di punti per il libero godimento della natura da parte dei cittadini. Perché secondo l’ingenuo Petrelli dovremmo nascondere agli occhi della gente la generosa donazione avanzata presso il sistema di cura territoriale durante il periodo più buio della pandemia? Semplice, perché a Petrelli il bello ed il buono non piacciono, lui che da oltre tre lustri occupa una poltrona in Consiglio Comunale e mai si potrà ricordare per una qualsiasi azione a beneficio di Civitavecchia e dei suoi abitanti, gode a parlare del brutto e delle cose cattive. Ma se questi sono i presupposti con questa amministrazione dell’Università Agraria potrà godere poco, anzi pochissimo. Le compravendite immobiliari a Civitavecchia non sono affatto bloccate e la questione della tenuta delle Mortelle non è affatto caratterizzata come lui stesso vuole far credere. Piuttosto lo stesso Petrelli provi ad impossessarsi della materia, cominci a studiare, a leggersi tutte le relazioni, non solo quelle che gli danno ragione, ed eviti di usare termini ed accostamenti impropri come ha fatto oggi sui social. Paragonare l’Università Agraria ed il sistema degli usi civici alla mafia che ha ucciso il magistrato Borsellino non è solo la dimostrazione della povertà di argomenti di chi si spaccia per politico e difensore della gente ma è un insulto ed una gravissima infondata accusa che meriterà il dovuto approfondimento in sede giudiziaria”.