ROMA – “La fine del commissariamento – commenta il vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori, a margine dei lavori del consiglio regionale – è la fine di un tunnel in cui tutti i cittadini, famiglie e imprese hanno contribuito a raggiungere un obiettivo difficile, fidandosi dell’impegno, di un Patto sottoscritto nel 2013 con Nicola Zingaretti e le forze del centrosinistra e portato avanti dall’assessore Alessio D’Amato. Un percorso sofferto e credo che questo obiettivo, impensabile pochi anni fa, questa medaglia vada dedicata ai medici, agli infermieri, al personale della sanità del Lazio per lo stress vissuto in questi anni di sacrifici e in questi mesi di trincea per il Covid-19”.
“Oggi è un giorno storico per il Lazio, – aggiunge il consigliere regionale del PD Michela Califano – dopo 12 anni ci liberiamo del decreto commissariale che teneva incatenata la nostra sanità regionale. Finalmente siamo all’alba di una nuova sfida. Quando siamo arrivati, nel 2013, abbiamo trovato una sanità al collasso, morta, che perdeva miliardi di euro, determine di chiusura e ridimensionamento di ospedali, fatture non pagate di anni. Con tanta fatica abbiamo messo mano a questo caos e dopo un lavoro mostruoso di risanamento e riorganizzazione oggi segniamo il primo, importantissimo punto. Ora possiamo finalmente programmare una sanità regionale degna di questa Regione. Con investimenti per acquistare nuovi macchinari, assumere nuovo personale, tagliare le liste di attesa, ammodernare e ristrutturare gli ospedali”.
“Il Lazio esce dal commissariamento della sanità dopo 12 lunghissimi anni. Un risultato straordinario, – sottolinea la presidente della commissione Attività produttive e Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio Marietta Tidei (Italia Viva) – frutto di un lavoro costante portato a compimento dalle due giunte di centrosinistra targate Zingaretti. Finalmente il Lazio ha un bilancio in attivo, i conti a posto, il superticket da 10 euro per gli over 60 e le categorie disagiate abolito, i Lea adeguati alla media nazionale e una grande spinta è stata data ai piani operativi. Tutto questo viene riconosciuto ed è la base per un ulteriore e importante rilancio della sanità che deve puntare a migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Bisogna proseguire sulla scia degli sforzi fatti negli ultimi anni e che hanno portato anche a miglioramenti sul fronte dell’edilizia ospedaliera e al turn-over e ad assunzioni per il personale. La fine del commissariamento libererà nuove risorse che dovranno essere utilizzate al meglio”.
“L’uscita dal commissariamento della sanità della Regione Lazio – osserva la Consigliera del Lazio Marta Bonafoni, Capogruppo della Lista Civica Zingaretti e componente della Commissione Sanità – è il frutto di un grande lavoro messo in campo durante questi anni di amministrazione Zingaretti, che dopo l’emergenza sanitaria assume ancora più significato. Una pagina grigia che si chiude dopo dodici anni e che finalmente concederà la possibilità di dare risposte concrete, a partire dal potenziamento degli investimenti nel campo della ricerca e dal rafforzamento della rete della sanità territoriale. L’uscita dal commissariamento, inoltre ci permetterà grazie allo sblocco del turn over di tornare ad assumere. Stabilizzare il sistema investendo su risorse nuove, promuovendo un passaggio generazionale in grado di innovare il campo della medicina e della scienza, permetterà alla nostra Regione di aprire una fase per una nuova sanità. Si tratta di un importante punto di partenza, sul quale lavoreremo per dare risposte concrete ai cittadini”.
“Ottima notizia l’uscita dal commissariamento della sanità del Lazio, – commenta su Twitter il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello – ora via addizionale Irap alle imprese che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo. Così una Regione più competitiva e in grado di attrarre nuovi investimenti”.
“L’annuncio dell’uscita della sanità del Lazio dal commissariamento è sicuramente una bella notizia, – dichiara Devid Porrello, Consigliere M5S Lazio e Vicepresidente del Consiglio Regionale – ma non è un colpo di spugna sugli errori fatti in questi anni e che sono emersi dalla cronaca della pandemia. Ok a nuovi investimenti ed assunzioni, ma con una revisione del sistema di accreditamento delle strutture private e controlli esaustivi su quelle già autorizzate. La sanità pubblica del Lazio non è stata affondata solo dai debiti, ma anche da passi falsi fatti, non si sa quanto disinteressatamente, negli ultimi decenni. Penso ai troppi ospedali che lavorano sotto organico da decenni continuando ad offrire un servizio alla collettività, alle liste d’attesa per le visite, terribilmente allungate dai mesi di sospensione per il Covid, alle strutture che hanno bisogno di interventi urgenti, alla necessità di una seria riforma legislativa che scongiuri il business del Caro Estinto e più in generale di un cambio di rotta verso l’efficienza dei servizi e una politica sanitaria efficace. Al lavoro, da oggi con una zavorra in meno, ma consapevoli della tanta strada da fare. E’ dal 2017 che leggiamo annunci dell’uscita dal commissariamento, speriamo stavolta sia vero”.