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    Speciale medicina
    24 Luglio 2020
    Applicato al database della medicina generale Health Search
    Un algoritmo per il rischio cuore

    Nascono da un algoritmo di predizione applicato al database della medicina generale Health Search le nuove stime del rischio per il cuore, grazie alle quali è possibile definire la probabilità di comparsa non solo di eventi ischemici, ma anche di fibrillazione atriale e di scompenso cardiaco. Il tutto applicato alla popolazione attuale e con l’aggiunta di altri fattori di rischio cardiovascolare primario. Le Carte del rischio del ‘Progetto Cuore’, infatti, a circa 20 anni dalla sua nascita cominciano a mostrare i segni dell’età. A partire dal fatto che “si riferiscono a una popolazione che non è più quella di oggi”, ha spiegato Damiano Parretti, responsabile nazionale area cronicità e progetti di Area cardiovascolare Simg, durante l’incontro ‘L’evoluzione della prevenzione cardiovascolare nel nuovo millennio, adeguamento degli strumenti per la valutazione del rischio’, organizzato dalla Società italiana di medicina generale (Simg), secondo la quale i dati raccolti con Health Search rappresentano un patrimonio di informazioni che potrà essere utilizzato in un futuro aggiornamento delle carte del rischio del Progetto Cuore, “affinché possano continuare a rappresentare per il medico di medicina generale un prezioso strumento operativo nella sua insostituibile attività di counseling e prevenzione”. Nella banca dati Simg Health Search è presente una coorte molto vasta, di 1 milione e 50mila persone selezionate dalla popolazione. “Fra il primo gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012 abbiamo identificato tutti i pazienti privi di eventi cardiovascolari di età compresa fra i 35 e i 69 anni, li abbiamo suddivisi casualmente in un sottogruppo di sviluppo e in un sottogruppo di variazione e li abbiamo seguiti per il follow-up disponibile fino al 31 dicembre 2018”, ha riferito Francesco Lapi, direttore Ricerca Health Search. “Una volta eliminati quelli con dati mancanti, la coorte è risultata di 50.410 pazienti”, ha precisato. E in questa popolazione i ricercatori sono andati a verificare in primo luogo la comparsa di eventi cardiovascolari.

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