CIVITAVECCHIA – “‘Non si vuole escludere a priori il ricorso alla termovalorizzazione’, con queste inequivocabili parole contenute in un emendamento al Piano Regionale di gestione dei rifiuti del Lazio, cinque consiglieri regionali della Lega hanno provato in queste ore a dare una sponda istituzionale a quei progetti che puntano alla realizzazione di mega inceneritori sui nostri già martoriati territori. Inutile sottolineare che se un emendamento del genere passasse, considerando anche l’indecente proroga di 180 giorni concessa dalla Regione Lazio ad A2A per rispondere alle osservazioni di comitati e cittadini in sede di conferenza dei servizi, la strada per la realizzazione di un enorme inceneritore tra Tarquinia e Civitavecchia sarebbe purtroppo spianata”.
E’ quanto evidenzia il direttivo di Potere al Popolo dopo la bomba esplosa in Regione, in sede di discussione del piano rifiuti, per mano di 5 consiglieri regionali della Lega.
“Sappiamo che questa indecente operazione ha già scatenato l’indignazione del sindaco leghista di Tarquinia (chissà poi che si aspettava da Salvini e dal suo codazzo padano?) – incalzano – e anche per questo ci chiediamo come e se interverranno in merito i locali rappresentanti del Carroccio. Ci sembra chiaro infatti che il sindaco Tedesco e i consiglieri comunali della Lega debbano fornire al più presto delle spiegazioni alla città di Civitavecchia e al suo comprensorio. Questo gioco delle parti dove ci si oppone in ambito locale e si autorizza in ambito regionale deve finire! Per questo ci chiediamo e chiediamo: questi cinque aspiranti padani hanno consultato il sindaco Tedesco prima di scrivere il loro emendamento o agiscono autonomamente fregandosene dei territori? E ancora, alla luce di questa fuga in avanti a favore degli inceneritori, come pensa la Lega locale di farci credere che la sua opposizione al progetto di A2A sia credibile ed efficace?In attesa di risposte che non arriveranno, ci limitiamo a constatare, per l’ennesima volta, qual è il vero volto della Lega a Civitavecchia e nel Paese. Altro che prima gli italiani!