I dati statistici pubblicati dall’Istat relativi al primo trimestre 2020 ci restituiscono l’immagine di un Paese in cui diminuisce la propensione al consumo e aumenta la propensione al risparmio. Complici il lockdown e la crisi conseguente all’emergenza sanitaria da coronavirus, rispetto agli ultimi 3 mesi dell’anno precedente la capacità di spesa delle famiglie italiane si è ridotta di 6,4 punti percentuali, mentre il rapporto tra il risparmio totale e il reddito collettivamente detenuto è cresciuto del 4,6% in più se confrontato con quello dell’ultimo trimestre del 2018. Nonostante le misure volte a contenere il calo dei consumi adottate dal Governo, alla luce della crisi scatenata dalla pandemia l’Italia si conferma come una nazione di risparmiatori.
Ancora incerti e preoccupati per il futuro, gli Italiani preferiscono mettere da parte i soldi e pianificare meglio le uscite. Una delle categorie merceologiche a cui è possibile mettere mano al fine di tagliare le spese è quella dei costi legati al mantenimento dell’auto.
Per ridurre i costi è possibile cercare di contenere i consumi (viaggiare a velocità regolare, moderare l’uso dell’aria condizionata, ecc.), fare una ricerca di mercato per individuare le polizze assicurative più vantaggiose, preferire veicoli di bassa cilindrata e disdire il pagamento di canoni ritenuti non indispensabili.
Proprio in riguardo a ciò, sul sito di UfficioPostale è reperibile una guida che espone tutte le modalità disponibili per effettuare la disdetta del Telepass. Una di queste prevede l’invio di una raccomandata A/R indirizzata all’assistenza clienti di Telepass Spa, in cui si indica in maniera chiara l’intenzione di recedere dal contratto sottoscritto in precedenza.
Il taglio alle spese auto ritenute superflue può aiutare chi necessita di risparmiare dopo l’emergenza Covid-19. Come si è detto in apertura, l’Istat ha recentemente messo a fuoco la forte propensione al risparmio delle famiglie, quantificata al 12,5% nel corso dei primi tre mesi dell’anno, come non accadeva da 15 anni.
In questo scenario non mancano tuttavia alcuni segnali positivi di ripresa. A giugno si è infatti assistito alla crescita di tutti gli indici che consentono di misurare i livelli di fiducia dei consumatori e delle imprese. Complessivamente, rispetto al calo fatto registrare nel corso dei mesi precedenti, il clima di fiducia dei consumatori elaborato dall’Istat è passato da 94,3 a 100,6, mentre quello composito delle imprese è risalito da 52,7 a 65,4.
Notizie dalle aziende
3 Agosto 2020
Dati Istat primo trimestre 2020: nel post Covid-19 vola la propensione degli Italiani al risparmio
Calo delle spese e impennate dei risparmi. Le famiglie italiane reagiscono alla crisi scatenata dal Coronavirus tagliando i consumi ritenuti superflui, come alcuni di quelli legati al mantenimento e all’utilizzo dell’auto di proprietà