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    Salute, Sanità
    3 Agosto 2020
    La fase sperimentale del vaccino contro il coronavirus coinvolgerà 80 volontari sani
    Vaccino italiano Takis, presto sperimentazione umana

    La ricerca italiana per arrivare ad un vaccino contro il coronavirus vede in primo piano l’Ospedale San Gerardo di Monza, l’Asst di Monza e l’Università di Milano-Bicocca in fase di preparazione per la sperimentazione del candidato vaccino italiano di Takis e Rottapharm Biotech. La sperimentazione di fase 1 vedrà il coinvolgimento di 80 volontari sani, i primi saranno trattati a dicembre. Diverse le piattaforme tecnologiche di vaccini in campo contro il nuovo coronavirus, quella in fase di sviluppo di Takis e Rottapharm Biotech è basata sul Dna ed è molto innovativa, anche dal punto di vista clinico.

    Si tratta di un vaccino innovativo, – spiega Paolo Bonfanti, associato di Malattie Infettive dell’Università di Milano Bicocca e direttore del Reparto di Malattie infettive del San Gerardo – a differenza di altri attualmente in sperimentazione non utilizza per la produzione di anticorpi un vettore virale, per esempio un adenovirus inattivato, ma è costituito da un frammento di Dna che, una volta iniettato nel muscolo, stimola una reazione immunitaria sia di tipo anticorpale che cellulare, che previene l’infezione. Con questo tipo di piattaforma tecnologica, se la risposta non risultasse duratura, assicura la ripetibilità della vaccinazione “.

    “La tecnologia in sviluppo – aggiungono Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm, e Luigi Aurisicchio Ad e direttore scientifico di Takis – presenta molti vantaggi rispetto ad altre soluzioni, tra cui la possibilità di essere facilmente e rapidamente adattabile nel caso il virus dovesse ‘mutare’ il suo codice genetico nel tempo”.

    La sperimentazione sull’uomo, che segna il primo passo in relazione all’utilizzo del vaccino su larga scala, sarà condotta presso il Centro di Ricerca di Fase 1 della Asst di Monza, diretto dalla professoressa Marina Cazzaniga, uno dei pochissimi centri di sperimentazione sui volontari in Italia (sono 11 in totale) e uno dei 3 centri che si trovano in un ospedale pubblico, e coinvolgerà in questa prima fase 80 volontari sani, che saranno portati fino a 200 nella cosiddetta Fase 2 immediatamente successiva. Quella che sta per essere messa in cantiere, rappresenta decisamente una importante sperimentazione di un innovativo vaccino che coniuga clinica e ricerca, che potrebbe rappresentare una risposta decisa al contrasto di questo nuovo Coronavirus.