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    Salute, Sanità
    4 Agosto 2020
    Dopo 40 anni lo scienziato Roberto Crea dalla California ritorna in Calabria
    Il progetto si propone di realizzare una piattaforma innovativa per lo studio e la produzione di anticorpi monoclonali e di pronectine

    A Lamezia Terme nasce la Fondazione Dulbecco per lo studio e la produzione di anticorpi monoclonali di pronectine. Un progetto ambizioso e di respiro internazionale che vuole riportare la Calabria agli splendori della Magna Grecia. E’ la proposta lanciata dal Prof. Giuseppe Nisticò, farmacologo di fama internazionale, già direttore generale del Rita Montalcini Institute e già presidente della Regione Calabria, alla quale hanno già aderito entusiasticamente personaggi autorevoli come il prof. Aaron Ciechanover premio Nobel per la chimica 2004, il prof. Thomas Südhof premio Nobel per la medicina nel 2013, Sir Salvador Moncada lo scienziato che ha scoperto il nitrossido.

    Il progetto si propone di realizzare a Lamezia Terme una piattaforma innovativa per lo studio e la produzione di anticorpi monoclonali e di pronectine, una delle terapie più avanzate al mondo che si stanno già realizzando da anni presso la prestigiosa industria Protelica di San Francisco, il cui CEO è lo scienziato Roberto Crea, considerato il padre delle biotecnologie. Si parla di prodotti biotecnologici innovativi, che attualmente rappresentano la terapia più avanzata nel trattamento del cancro, di alcune forme di leucemia e si stanno rivelando anche molto efficaci contro le infezioni dal Coronavirus e da eventuali suoi mutanti. Il prestigio che esprime il progetto non è passato inosservato, tanto che l’attuale Presidente della Calabria, Jole Santelli, dopo aver parlato con il prof. Roberta Crea, conosciuto anche per aver realizzato l’insulina umana ricombinante, lo ha invitato a ritornare nella sua terra di origine per dirigere l’Istituto.

    “Si tratta di un progetto ambizioso della Calabria che va incoraggiato, – precisa Giuseppe Nisticò -creando le condizioni ideali per una ricerca di avanguardia, in modo tale che tanti altri calabresi che dirigono istituti di ricerca di grande prestigio in altri Paesi possano ritornare nella loro terra di origine. La Magna Grecia ha tutte le potenzialità per tornare ai suoi splendori, ad essere nuovamente epicentro multidisciplinare, della massima attualità in cui c’era una interazione tra filosofia, matematica, fisica, astronomia e cultura”.