CIVITAVECCHIA – “Il Polo Energetico cittadino, affermatosi in passato con migliaia di addetti in forza di un modello di sviluppo industriale ormai superato, sta profondamente cambiando. Per Torrevaldaliga nord, Enel sta andando avanti con il progetto di un nuovo impianto basato ancora su combustibili fossili che a regime avrà pochissimi occupati, più o meno come la stessa Torrevaldaliga sud ugualmente alimentata a metano: una prospettiva inaccettabile per un territorio già in forte crisi e che più volte in passato ha dovuto fare i conti con la contrapposizione tra lavoro e salute”.
E’ quanto dichiarano FIOM-CGIL Civitavecchia Roma nord Viterbo, USB Lavoro Privato Civitavecchia e Comitato SOLE Civitavecchia, che aggiungono: “Il rilievo di tali trasformazioni pone la città davanti a due problemi. Da un lato, un problema energetico e ambientale, che dopo decenni di inquinamento e a fronte della crisi climatica in atto richiede soluzioni finalmente sostenibili. In primo luogo da parte di Enel e Tirreno Power. Dall’altro un problema occupazionale ed economico, con una crisi che investe pesantemente i comparti elettrico, metalmeccanico e portuale, e più in generale l’intera città, tanto più a seguito dell’emergenza Covid che ha letteralmente azzerato settori finora trainanti, come il crocierismo.
In questo quadro riteniamo che la città abbia bisogno di un progetto complessivo e concreto, capace di attivare risorse pubbliche e private che veda un pieno coinvolgimento del Governo per l’attivazione di specifici accordi di programma; che tenga insieme ambiente e lavoro e, in un contesto di conversione ecologica e risanamento ambientale del territorio, miri a mantenere ed anzi aumentare i livelli occupazionali mediante interventi integrati nei tanti settori di potenziale sviluppo come le energie rinnovabili, la logistica, i trasporti, il turismo, ecc. Un progetto che crei unione e non divisione, che quindi guadagni l’indispensabile sostegno della comunità locale attraverso un dialogo aperto e partecipato. Per questo ci stiamo attivando affinchè la città e le sue istanze economiche, politiche e sociali arrivino ad un momento di confronto generale per un’idea concreta di sviluppo”.