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    Speciale medicina
    13 Agosto 2020
    “Aumento di orari e giornate dedicate per fronteggiare il calo”
    “Vaccini pediatrici, serve un piano di recupero”

    Durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19 abbiamo assistito ad un calo generalizzato delle vaccinazioni pediatriche. Per questo “è necessario un programma di recupero vaccinale che preveda aumento di giorni e orari di apertura dei centri”. E’ il suggerimento di Sandro Giuffrida, direttore Uoc di Igiene e sanità pubblica dell’Asp di Reggio Calabria, che propone anche di coinvolgere nelle vaccinazioni pediatri di libera scelta e medici di medicina generale. Non solo. Nei casi in cui le vaccinazioni da recuperare siano molte, secondo Giuffrida si potrebbero “programmare apposite ‘giornate delle vaccinazioni'”. Il calo delle vaccinazioni pediatriche è stato determinato sostanzialmente da due condizioni: la prima rappresentata dalla spontanea rinuncia alle vaccinazioni da parte di genitori preoccupati di doversi recare presso un centro vaccinale visto come una potenziale fonte di contagio, la seconda dalla indisponibilità di molti centri vaccinali a continuare la consueta attività che si è dispiegata fondamentalmente sotto due diverse forme; chiusura totale dei centri o apertura ma solo per vaccinazioni obbligatorie o urgenti. Solo pochi centri vaccinali hanno mantenuto la normale attività, comunque ridotta in ragione della spontanea rinuncia alle vaccinazioni di parecchi genitori. “Tutto questo – ha spiegato Giuffrida all’Adnkronos – ha determinato situazioni diverse: aree dove comunque bisogna effettuare un recupero parziale delle vaccinazioni pediatriche non effettuate e aree territoriali, invece, dove bisogna recuperare almeno quattro mesi di vaccinazioni non effettuate. Per fare un esempio che ben conosco, in Calabria, le vaccinazioni pediatriche sono state regolarmente effettuate in tutte le aziende sanitarie tranne nell’Asp di Catanzaro dove sono state interrotte e riaperte poi solo parzialmente, garantendo solo le cosiddette vaccinazioni obbligatorie”. Situazione analoga nel resto d’Italia, che ha visto in quasi tutte le regioni un calo all’adesione vaccinale. L’obiettivo ora è dunque un’attività di recupero, che sarà difficile e intensa dove i centri vaccinali sono rimasti totalmente chiusi, sia per la grande quantità di vaccinazioni da effettuare sia perché nella migliore delle ipotesi le vaccinazioni saranno eseguite con notevole ritardo rispetto alla loro naturale collocazione temporale. In altri casi (ad esempio per la vaccinazione anti-rotavirus) non più eseguibili perché è stato superato il tempo massimo di effettuazione. Con il risultato di bambini non protetti o parzialmente e tardivamente protetti, dunque a rischio a causa delle mancate vaccinazioni.

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