ROMA – “Numerosi sono gli episodi di violenza e minacce che da tempo si registrano negli istituti penitenziari del Lazio, a subirne le conseguenze il personale della Polizia Penitenziaria che vi opera, costretta a lavorare in condizioni difficili, mettendo a rischio ogni giorno la propria incolumità. L’escalation di violenze che si è registrata negli ultimi due mesi costituisce un dato allarmante delle condizioni di lavoro in cui ci si trova ad operare, le aggressioni ormai si verificano quasi quotidianamente”.
E’ quanto dichiara la Fp Cgil di Roma e del Lazio rispetto agli episodi di cronaca che hanno interessato alcuni istituti di pena, con particolare riguardo a quelli che hanno interessato il carcere circondariale di Aurelia a Civitavecchia e l’istituto di pena capitolino di Rebibbia.
“Gli istituti del Lazio stanno diventando ingestibili – osservano dal sindacato – come rappresentanti della Polizia Penitenziaria chiediamo risposte ed interventi concreti da parte dell’Amministrazione, al fine di evitare il ripetersi di aggressioni o altri eventi critici che mettano a rischio la sicurezza nei luoghi di lavoro degli agenti nonché la loro incolumità. La FP CGIL Polizia Penitenziaria Roma e Lazio nel manifestare la propria solidarietà al personale di Polizia Penitenziaria che quotidianamente garantisce lo scopo sociale dell’istituzione penitenziaria, chiede al Provveditore dell’amministrazione competente sugli istituti del Lazio un incontro per discutere della gravissima questione e verificare gli interventi che l’Amministrazione sta attuando per fronteggiare quanto denunciato. Incrementare gli organici e garantire misure di gestione adeguate per consentire alla polizia penitenziaria di operare, in sicurezza, senza rischi, garantirebbe il primo passo per tutelare la dignità, il rispetto e i diritti di un Corpo di Polizia che si vede ripetutamente mortificato”.