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    Energia e ambiente
    16 Settembre 2020
    Aboca edizioni pubblica “Il canto degli alberi” dello scrittore Antonio Moresco
    “Durante il lockdown siamo stati tutti piante murate”

    Mantova, la pandemia, il lockdown. Mesi difficili, per tutti. Antonio Moresco, scrittore e saggista di fama, il periodo di quarantena lo ha vissuto, quasi per caso, nella sua Mantova. Non ci viveva più da diversi anni, ma per una serie di circostanze lo ha visto trascorrere la quarantena in totale isolamento. “All’inizio è stato pesante – spiega Moresco – perchè avevo dei conti in sospeso con la mia città. Poi piano piano rivedendo i vicoli vuoti, le strade senza persone ho ritrovato l’anima e ho riconsiderato molte cose. La città non aveva colpa di quello che mi era successo e ho sentito l’orgoglio di esserci nato”. Proprio durante la quarantena lo scrittore ha trovato l’ispirazione per il suo ultimo lavoro, Canto degli Alberi, edito da Aboca Edizioni che si inserisce in una collana di libri ispirati agli alberi, Il bosco degli scrittori. La richiesta dell’editore era di scegliere un tipo particolare di albero, un albero che avesse un valore simbolico forte per l’autore. “La pandemia mi ha fatto rivolgere l’attenzione su un tipo di albero che non avevo mai preso in considerazione. Li ho chiamati gli alberi murati, quelli che con queste radici tenere come ragnatele riescono però a crescere sui muri, spaccano il cemento e vanno a cercare chissà come l’acqua; io stesso nella mia vita ho dovuto spaccare il cemento come uomo e come scrittore alla ricerca dell’acqua e credo che l’albero murato possa essere l’emblema che mi rappresenta”. Eravamo un po’ tutti alberi murati in quei giorni costretti a casa e apparentemente senza via di fuga. Cosa ci lasciano le settimane di quarantena? La parte più critica della Pandemia sembra superata, ma è una ferita ancora aperta nella nostra mente”. “Credo – spiega Moresco – che possa succedere veramente di tutto. Può succedere che la gente possa dimenticare tutto, come per allontanare un trauma ma può succedere anche si si prenda il buono di quello che è successo perché questa è stata una tragedia a livello mondiale, ma può essere anche una chance perché ci fa capire come una specie così arrogante con una economia che domina il mondo che in 2 mesi viene messa in ginocchio da una microscopica molecola replicante, allora significa che molte cose sono da riconsiderare”. Sarà dunque l’occasione per riscoprire valori e rivedere i rapporti sociali, sarà la volta che l’umanità prenda il sopravvento sull’economia? “Bisognerà ripensare a tutto quello che noi davamo per scontato, come se fosse giusto ma che in realtà giusto non è – conclude Moresco – perchè tutto può essere cambiato in poco tempo. E visto che quello che è successo è possibile che in futuro possa accadere di nuovo bisogna uscirne più forti e consapevoli e non mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.”

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