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    Energia e ambiente
    25 Settembre 2020
    Besseghini (Arera): “Per superare le numerose criticità del nostro Paese”
    “Rifiuti, cruciale l’applicazione del metodo tariffario”

    Stefano Besseghini, Presidente di Arera

    “Per quanto possa essere impegnativo il percorso, il superamento delle numerose criticità del nostro Paese in materia di rifiuti è una necessità preesistente al Coronavirus e passa attraverso una rapida applicazione del Metodo Tariffario” che pur nella flessibilità imposta dall’emergenza “non prevede la coesistenza di soluzioni provvisorie o indefinite”. Lo sottolinea Stefano Besseghini, presidente di Arera, presentando a Parlamento e Governo la Relazione annuale 2019 sullo Stato dei servizi e sull’Attività svolta dall’Autorità.

    “Se non si possono trascurare alcuni dei problemi conclamati, quali la mancanza strutturale di impianti, una governance confusa e spesso contradditoria, la polverizzazione delle gestioni e la diversa articolazione della filiera, allo stesso tempo – riconosce Besseghini – si deve riconoscere che, per affrontarli, è necessaria l’applicazione di un metodo regolatorio che ponga al centro la verifica e la trasparenza dei costi, gli incentivi allo sviluppo infrastrutturale e al miglioramento della qualità (non solo commerciale) del servizio reso ai cittadini-utenti.” Il presidente dell’Autorità ricorda come “esistono gestioni territoriali che hanno dimostrato efficacemente di poter raggiungere livelli di qualità molto elevati, sia nella raccolta che nella chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, rendendo il ricorso alla discarica residuale e comprimendo progressivamente anche il ricorso alla termovalorizzazione”.

    “La regolazione ha il compito di muovere da queste esperienze, identificandone le caratteristiche più direttamente replicabili e scalabili, sempre muovendo da una visione sussidiaria, lontana dall’idea che la semplice imposizione di un modello possa essere risolutiva. Il Metodo Tariffario – conclude – ha il pregio di costituire un elemento di riferimento nazionale comune, rispetto al quale posizionare le inevitabili differenze territoriali”.

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