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    5 Ottobre 2020
    Roma, ecco il credo di Fonseca: attacco efficiente e gioventù vanno di pari passo

    Nel mondo del calcio la parola equilibrio è una di quelle che risuona più di frequente nella testa di tutti gli appassionati. Semplicemente per via del fatto che gli allenatori ne parlano di continuo come di un elemento fondamentale e da ricercare in via prioritaria: senza equilibrio, insomma, non si vince.
    In Serie A, però, non è affatto semplice trovare equilibrio se si manda in campo una squadra composta perlopiù da giovani talenti. Basti pensare, ad esempio, al Bologna di Sinisa Mihajlovic, che non ha certamente paura di provare a lanciare in campo dei giovani calciatori dal futuro radioso. In un campionato che, tradizionalmente, è sempre stato dominato dai “vecchi”, ma solo sulla carta, dato che poi Ibrahimovic, Dzeko, Ribery e gli altri sono ancora in grado di fare la differenza. Anche alla Roma sta succedendo la stessa cosa, con la necessità di trovare un equilibrio tra i giocatori più giovani e quelli d’esperienza, anche se le vicissitudini societarie non aiutano di certo nel raggiungerlo.

    Roma fuori dalla lotta per il tricolore
    Questo continuo cambiamento, anche a livello dirigenziale, non rende certamente più semplici le cose per la squadra e per Fonseca stesso. Una crescita che, probabilmente, ci si aspettava già nella fase finale di Europa League nella scorsa stagione, con un’eliminazione piuttosto netta e quasi arrendevole, che ha fatto infuriare Dzeko e ha deluso più di qualche tifoso romanista oltre che vari appassionati di scommesse calcio online, che avevano puntato sul passaggio del turno della squadra giallorossa.
    Eppure, il 2020-2021 avrebbe potuto essere un anno buono per puntare al grande colpo, ovvero lo scudetto. Come ha sottolineato anche Ariedo Braida nell’intervista che è stata rilasciata a L’insider, in cui ha voluto chiarire come ci siano diverse incognite, anche legate alla scelta della Juve di affidare la panchina ad Andrea Pirlo e, comunque, il rafforzamento messo in atto da altre compagini, tra cui Inter, Milan, Napoli e Atalanta, che potrebbe rendere molto più equilibrato questo campionato.
    Anche la Roma avrebbe dovuto arrivare nelle condizioni ottimali per poter sfruttare ogni possibile chance, eppure sembra proprio che non si riesca a fare il salto di qualità. Prima di tutto dal punto di vista della stabilità fuori dal campo.

    Le scelte di Fonseca
    Tornando al discorso legato all’equilibrio, le scelte di campo fatte da mister Fonseca sono abbastanza interessanti. Il mix tra esperienza e gioventù, nel caso della squadra giallorossa, è addirittura suddiviso per reparti, dato che in attacco si è scelto di puntare su giocatori che hanno superato i trent’anni, mentre in difesa è stata seguita una linea decisamente più “verde”.
    Basta fare un attimo i conti “della serva”: in attacco il totale complessiva che deriva dalla somma dei tre giocatori schierati da Fonseca fa 98, mentre il dato complessivo della retroguardia porta solo a 65 anni. Per questo motivo, Fonseca ha chiesto alla società un piccolo sforzo in quest’ultimo scorcio di mercato, puntando tanto sul ritorno di Smalling. Il centrale di origini inglesi, trentenne, potrebbe essere davvero il tassello mancante, in grado di portare quell’esperienza che inevitabilmente manca ad una difesa “baby”.
    Sul fronte offensivo, il colpo Borja Mayoral che arriva dal Real Madrid ha sicuramente rinverdito il reparto, anche se la speranza è che a centrocampo, e complessivamente, ci siano meno infortuni rispetto alla scorsa stagione. In ogni caso la differenza la potrà fare solamente la continuità di risultati, l’unico fattore che può tracciare il solco verso grandi traguardi. Altrimenti, il sogno dello scudetto rimarrà tale.

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