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    Energia e ambiente
    20 Ottobre 2020
    Riduzione delle emissioni del 55% rispetto al 1990
    Neutralità carbonica, la roadmap per l’Italia

    Una roadmap climatica per l’Italia per raggiungere la neutralità carbonica entro la metà del secolo e fornire indicazioni di indirizzo per i finanziamenti del Recovery Plan nazionale, che secondo Ursula Von der Leyen dovranno essere dedicati, almeno per il 37%, a misure per il clima. La roadmap, proposta da Italy for Climate e presentata alla Conferenza Nazionale sul clima, prevede una riduzione delle emissioni del 55% rispetto al 1990, a fronte del taglio del 19% registrato al 2019. Per fare questo, in appena un decennio sarà necessario raddoppiare la produzione di fonti rinnovabili, portandole nel settore elettrico al 67% della produzione nazionale e facendole crescere in modo significativo anche nella generazione di calore e nei trasporti: complessivamente queste dovranno arrivare a soddisfare dal 18% attuale a circa il 40% del fabbisogno energetico nazionale. Ma questo da solo non basterà.

    Sarà necessario un miglioramento senza precedenti della efficienza energetica, conseguendo al 2030 una riduzione dei consumi energetici del 43% rispetto allo scenario tendenziale di riferimento. Ma anche questo non sarà sufficiente, se non si metteranno in campo azioni per tagliare del 25/30% anche le “emissioni non energetiche”, non derivanti cioè dall’utilizzo energetico dei combustibili fossili, prodotte dai processi industriali, dall’agricoltura e dalla gestione dei rifiuti.

    Per il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, “la roadmap climatica per l’Italia è un percorso da costruire insieme, e a mio parere abbiamo già ben iniziato riunendo gli Stati generali e definendo con l’Ue il modo di intervenire rispetto al recovery plan: c’è un percorso, una negoziazione aperta dove l’elemento principale è il green. Da una parte – continua Costa – abbiamo cittadini che hanno una sensibilità forte e dall’altra già un terzo delle nostre aziende produttive rivolte al green e almeno un altro terzo che si vuole aggiungere. Dobbiamo quindi aiutare queste aziende in questo momento di transizione perché attraverso il recovery plan possano essere aiutate nella trasformazione della propria funzione produttiva e poi camminare con le loro gambe. Nello stesso tempo dobbiamo aiutare i cittadini. Questi i due pilastri fondamentali.

    La pubblica amministrazione ha il dovere, da una parte, di fare le norme, cosa che stiamo facendo e anzi abbiamo un indice di accelerazione del ministero dell’Ambiente che è più del doppio rispetto a tre anni fa e andremo ancora più veloci. Dall’altra parte abbiamo il dovere di affiancare la Pa in sede locale per costruire una sorta di capacity building e camminare insieme. Questo l’impegno che io assumo, la funzione e il ruolo che voglio svolgere e che credo stiamo già svolgendo come governo”, conclude Costa.

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