Colpiscono ogni anno circa 2 miliardi di persone nel mondo e rappresentano la seconda causa più comune di morte nei bambini al di sotto dei 5 anni, la maggior parte dei quali nei Paesi emergenti (dati Sige). Sono le infezioni gastrointestinali (virali, batteriche o parassitarie), il cui principale pericolo è rappresentato dalla disidratazione. La gran parte dei casi si risolve in 3-5 giorni, tuttavia negli ambienti sanitari e in particolari popolazioni (neonati/bambini piccoli, pazienti immunocompromessi o anziani) queste infezioni possono avere un decorso clinico più grave fino al decesso. Fondamentali diagnosi rapida, trattamento appropriato e misure per il controllo dell’infezione: utilizzo di acqua incontaminata e buone pratiche igieniche, lavarsi le mani, proteggersi la bocca in caso di tosse, utilizzare gel disinfettanti. E di infezioni gastrointestinali, anche in tempo di Covid-19, si è parlato in occasione del 26° Congresso nazionale sulle malattie digestive, promosso dalla Federazione italiana società malattie apparato digerente e che ha visto la partecipazione anche della Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva (Sige). “Attualmente – spiega Edoardo Vincenzo Savarino, professore associato all’Università degli Studi di Padova nonché consigliere della Sige – non vi sono dati a sostegno di un ruolo favorente dell’infezione da Covid-19 sull’incidenza delle gastroenteriti infettive. Vi è però un dato allarmante che riguarda lo stesso Sars-Cov-2 e la sua interazione con l’ospite. Alcuni studi, evidenziano come il virus possa localizzarsi a livello del tratto gastroenterico, ove risiederebbe per un tempo anche maggiore rispetto a quanto non avvenga nelle vie respiratorie”.
Speciale medicina
22 Ottobre 2020
“Lavarsi le mani e disinfettare la bocca”
Sige: “Due miliardi di persone con infezioni gastrointestinali”