LUCA LUPI
CIVITAVECCHIA – Puntare sul “green” per ripartire creando una rete tra aziende, studiosi e professionisti che continuano a fare progressi nella ricerca e produzioni di soluzioni verdi. Tema al centro del convegno “Green Deal. La sostenibilità aiuta la ripartenza. Idee verdi e Recovery Fund per uscire dal coronavirus”, organizzato dalla Fondazione Istud con il patrocinio del ministero dell’Ambiente. Dall’incontro sono arrivate proposte al Governo e che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa si è detto disponibile ad accogliere per sveltire e snellire il quadro normativo per far sì che la “versione green” decolli. A partire dal carburante del futuro che sostituirà la benzina: l’idrogeno e l’elettrico.
“La filiera industriale dell’idrogeno è assolutamente pronta a investire, anche nei treni – dice Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio – Ma per fare questo è necessario che il decisore politico supporti con incentivi e defiscalizzazioni, e con un quadro normativo, regolatorio e legislativo chiaro e di lunga durata che sia abilitante per gli investimenti”.
Occorre puntare sui distributori. La Francia sta investendo 7 miliardi, la Germania 9 miliardi. In Italia al momento abbiamo solo quattro stazioni di rifornimento.
Antonio De Bellis, eMobility Lead Manager di Abb Electrification Italia, punta sull’elettrico. “Attendere come Italia per implementare seriamente la transizione all’elettrico, vuol dire incrementare il divario con gli altri paesi Ue e non, nonché creare una forte dipendenza da terzi come energeticamente abbiamo sempre fatto. Che si voglia o no, il futuro c’è già ora e si tratta solo di implementarlo gestendo gli effetti”. A partire da quelli climatici.
Lo ricorda Valentino Piana dell’University of Applied Sciences Western Switzerland di Valais, secondo il quale i negoziati climatici globali devono raggiungere e superare gli impegni già presi, in modo da favorirne di nuovi ancora più avanzati. “Serve calare del 9% ogni anno le emissioni. Accrescere la capacità di adattamento. Affrontare, anche col settore privato delle assicurazioni, il tema delle perdite e danni climatici”, dice.
La parola chiave è responsabilità. Lo hanno ricordato sia Daniela Aleggiani di 3M Italia sia Romano Stefani, direttore commerciale di Dolomiti Energia, portando le esperienze di responsabilità sociale, sostenibilità e le scelte di campo delle proprie aziende, anche durante l’emergenza Covid. All’ordine del giorno anche il tema “economia circolare”. Su recupero e riciclo, per Roberto Sancinelli, presidente di Montello, “serve una direttiva europea, coercizione normative, obbligatorietà”, ma l’industria italiana, sottolinea Roberto Cavallo, amministratore delegato di Erica “è più avanti di vent’anni rispetto alla normativa, occorre fare sistema intervenendo sulle aree in ritardo. Ad esempio sulle plastiche. Quando hanno chiuso le frontiere cinese ce ne siamo accorti con roghi ovunque. Nell’arco dei due anni scoppierà la ‘bomba’ del tessile. Non abbiamo filiera”.