CIVITAVECCHIA – “Siamo stufi di urlare contro muri di gomma che conoscono solo la legge degli affari e del profitto. Di fronte a queste provocazioni, perché definirli progetti sarebbe effettivamente un insulto all’intelligenza di chi legge, è arrivato il momento di cominciare ad alzare la voce per ribadire, una volta per tutte, un concetto molto semplice: Civitavecchia non è la fogna d’Italia”.
È quanto dichiarano associazioni e medici in un comunicato congiunto arrivato all’indomani della volontà espressa da Tirreno Power di realizzare un nuovo impianto a gas naturale e da Ambyenta Lazio di costruire un biodigestore in zona industriale.
“Turbogas, biometano, ciclo aperto, ciclo combinato. Non passa giorno – si legge – che Civitavecchia non faccia i conti con progetti, più o meno avveniristici, legati alla combustione di qualcosa. Il continuo susseguirsi di questi annunci, tra l’altro, costringe ormai da mesi i comitati e le associazioni di Civitavecchia a scrivere decine di comunicati, osservazioni, note stampa, ad organizzare assemblee pubbliche, convegni, sit-in, cortei, a stare costantemente in guardia contro l’idea che su questo territorio si possa continuare ad inquinare, devastare, brutalizzare impunemente e senza il minimo ritegno. Di fronte ai progetti presentati in queste ore da Tirreno Power e Ambyenta Lazio potremmo tornare ad argomentare la nostra opposizione sul piano scientifico, socio-economico e perfino culturale”.
A firmare il documento sono il comitato Sole, Donatella Palomba (Medico di base), Collettivo NO al Fossile-Civitavecchia, Gian Piero Baldi (medico ISDE), Città Futura, Giovanni Ghirga (Pediatra), Piazza048, Gian Pio Viti (Dermatologo), Forum Ambientalista, Lipu, #mirifiuto, Rete delle Associazioni, Comitato difesa valle del Mignone, Italia Nostra sezione Etruria, 100% Farnesiana, Il Paese che Vorrei, Ads Nessuno Escluso, Italia Nostra sezione Roma nord, Spazio Solidale, Friday For Future sezione di Civitavecchia e Bio Ambiente Tarquinia.