CIVITAVECCHIA – “Ministro Patuanelli e Presidente Zingaretti, perché?” . Inizia così una nota di Città futura Civitavecchia che torna sul futuro della città in vista dei recenti sviluppi sul fronte produzione energetica.
“Una colata di gas. Dopo Enel – continuano da Città futura – anche Tirreno Power chiede l’autorizzazione per alimentare con il gas le sue centrali. Così saranno 6 gli impianti a turbo gas fra Civitavecchia e Montalto, nel raggio di soli 20 chilometri. Quanti Megawatt? Ma certo, la stessa potenza di adesso, “per garantire la sicurezza della rete energetica”. Balle. Il vero motivo è politico. Lo Stato, con il PNIEC, ha deciso che la transizione energetica dai fossili si fa con i fossili, e nel nostro territorio durerà 30 anni. Ovviamente, le grandi aziende partecipate dallo Stato si adeguano volentieri, tanto è gratis: i soldi pubblici del capacity market provenienti dalle bollette dei cittadini garantiranno guadagni facili anche senza obbligo di produrre nulla: basterà essere pronti in caso di picco energetico. Intanto avranno il tempo di smaltire le riserve fossili, massimizzare gli investimenti e prepararsi al nuovo business dell’idrogeno, magari esercitandosi all’estero. L’Italia, pressata dalle lobby energetiche, rischia così di gettare al vento un’occasione storica, quella di intercettare pienamente il nuovo corso europeo verso la transizione ecologica: energetica, ambientale e occupazionale. Lo sguardo rivolto al passato anziché al futuro. Di chi sono le responsabilità, se non della politica, tutta? Quelle più evidenti – concludono – sono delle maggiori forze di maggioranza del Governo, Movimento 5 stelle e Partito Democratico, ormai ecologisti solo a parole. I loro silenzi e le loro azioni stanno lì a dimostrarlo. Ci smentissero, non chiediamo altro”.