CIVITAVECCHIA – “Una colata di gas. Dopo Enel, anche Tirreno Power chiede l’autorizzazione per alimentare con il gas le sue centrali. Così saranno 6 gli impianti a turbo gas fra Civitavecchia e Montalto, nel raggio di soli 20 chilometri. Quanti Megawatt? Ma certo, la stessa potenza di adesso, “per garantire la sicurezza della rete energetica”. Balle. Il vero motivo è politico”. Ne è convinta Città Futura che punta il dito proprio contro la politica, Pd e M5S in primis, accusati di colpevole silenzio. «Lo Stato, con il Pniec – spiegano – ha deciso che la transizione energetica dai fossili si fa con i fossili, e nel nostro territorio durerà 30 anni. Ovviamente, le grandi aziende partecipate dallo Stato si adeguano volentieri, tanto è gratis: i soldi pubblici del capacity market provenienti dalle bollette dei cittadini garantiranno guadagni facili anche senza obbligo di produrre nulla: basterà essere pronti in caso di picco energetico. L’Italia, pressata dalle lobby energetiche, rischia così di gettare al vento un’occasione storica, quella di intercettare pienamente il nuovo corso europeo verso la transizione ecologica: energetica, ambientale e occupazionale. Lo sguardo rivolto al passato anziché al futuro. Di chi sono le responsabilità, se non della politica, tutta? Quelle più evidenti sono delle maggiori forze di maggioranza del Governo, M5S e Pd, ormai ecologisti solo a parole. I loro silenzi e le loro azioni stanno lì a dimostrarlo».
Energia e ambiente, Politica
13 Novembre 2020
Gas anche per Tirreno Power: Città futura punta il dito contro la politica