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    Energia e ambiente
    23 Novembre 2020
    Con il progetto Redd+ di Eni compensate emissioni fino a 1,5 tonnellate in poco più di un anno
    Dalla conservazione delle foreste alla compensazione della CO2

    Grazie alla valorizzazione di interventi di conservazione delle foreste in Africa, Eni ha conseguito la prima generazione di crediti di carbonio per la compensazione di emissioni Ghg equivalenti a 1,5 milioni di tonnellate di CO2. I crediti sono stati generati dal progetto Redd+ Luangwa Community Forest Project (Lcfp) nella Repubblica dello Zambia, in cui Eni è coinvolta da oltre un anno. Lcfp fa parte dei progetti volti alla protezione e conservazione delle foreste nel continente africano, in linea col framework Redd+ (Reducing Emissions from Deforestation and forest Degradation), definito dalle Nazioni Unite. Lo sviluppo di progetti volontari a supporto delle iniziative volte alla lotta ai cambiamenti climatici quali i progetti Redd+, si inserisce nella strategia di decarbonizzazione di lungo termine di Eni, che riconosce l’importante ruolo delle Natural Climate Solutions (Ncs) per limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C. In tale cornice, Eni prevede di raggiungere in maniera progressiva un portafoglio crediti di carbonio di 10 milioni di tonnellate all’anno di CO2 equivalente nel 2025, 20 milioni di tonnellate nel 2030 e superare le 30 milioni di tonnellate entro il 2050. I progetti Redd+ sviluppati da Eni, oltre a conseguire benefici climatici e ambientali (riduzione della deforestazione e del degrado forestale, incremento degli stock di carbonio naturali, la conservazione e il ripristino della biodiversità), promuovono lo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni locali ospitanti. In questo modo, Eni contribuisce al raggiungimento di Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite tra i quali, in particolare, gli SDGs 13 (Agire per il clima) e 15 (Vita sulla Terra).

    Per l’elevato e positivo impatto sociale e ambientale di questi progetti, i crediti di carbonio sono validati e verificati secondo gli standard internazionali più elevati come il Verified Carbon Standard (Vcs) e il Climate Community and Biodiversity Standard (Ccb) Triple Gold, rilasciati dall’ente certificatore internazionale Verra. La strategia di Eni traguarda l’azzeramento delle emissioni assolute nette scope 1 e 2 upstream al 2030 ed Eni al 2040. Al 2050 Eni punta ad ottenere una riduzione del -80% delle emissioni nette scope 1, 2, 3 riferibili all’intero ciclo di vita dei prodotti energetici venduti.

    Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso azioni di efficienza energetica, incremento della componente gas rispetto ai liquidi nel portafoglio di produzione di idrocarburi, ampio sviluppo di prodotti energetici da fonti rinnovabili e decarbonizzate (attraverso progetti di cattura, utilizzo e stoccaggio geologico della CO2 – Ccus – e utilizzo di rifiuti e biomasse). L’utilizzo di crediti di carbonio generati da progetti aderenti allo schema Redd+ è una delle leve previste da Eni nel suo percorso di decarbonizzazione per compensare parte delle proprie emissioni residue difficili da abbattere con le tecnologie attuali (le cd. emissioni hard to abate).

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