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    Speciale medicina
    24 Novembre 2020
    Importante tenere alta l’attenzione sui controlli e lo stile di vita
    Infarto, parte la campagna “Il cuore conta su di te”

    “Una cattiva mossa può rovinarne quaranta ben giocate”. Il monito del maestro di scacchi Al Horowitz vale anche nella prevenzione cardiovascolare, ancora di più dopo un infarto o un ictus, quando il rischio è da evitare a ogni costo. Non è un caso, dunque, l’immagine di un uomo e una bambina davanti alla scacchiera che accompagna la nuova campagna multicanale “Il cuore conta su di te – Fai la mossa giusta”, promossa da Fondazione italiana per il cuore e Amgen Italia e rivolta proprio ai pazienti che hanno subìto un evento cardiovascolare acuto. Sul sito www.ilcuorecontasudite.it le persone con un rischio cardiovascolare, e anche i loro eventuali caregiver, possono apprendere le buone abitudini per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, verificare con un test la validità o meno dei comportamenti messi in atto e approfondire la conoscenza delle terapie. “È fondamentale che i pazienti che hanno già subito un evento cardiovascolare sia sempre sollecitata e aiutata a mantenere un livello di attenzione adeguato sui corretti stili di vita da seguire”, raccomanda Furio Colivicchi, presidente eletto dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e direttore del reparto di Cardiologia dell’ospedale San Filippo Neri di Roma. “In particolare – precisa – bisogna porre l’accento sul controllo del colesterolo Ldl, che non è da considerare un fattore di rischio, ma la causa stessa della malattia, perché responsabile del meccanismo che porta all’ostruzione delle arterie e quindi all’infarto. Il controllo dei livelli di colesterolo Ldl nel sangue è il centro tanto della prevenzione secondaria quanto dell’intervento terapeutico”. È un’esigenza ancora più importante in questo periodo, poiché Covid-19 ha avuto e sta continuando ad avere ripercussioni molto negative sullo stato di salute dei pazienti affetti da malattie cardiovascolari. Secondo uno studio della Società italiana di cardiologia (Sic), si è avuta una riduzione di circa il 50% dei ricoveri per sindromi coronariche acute. Nel caso dell’infarto il calo ha raggiunto il 26,5%, contribuendo a un aumento significativo della mortalità, che è arrivata al 14%, triplicandosi rispetto al 2019.

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