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    Speciale medicina
    2 Dicembre 2020
    Fondamentali movimento e corretta alimentazione
    Microbiota, ecco i campanelli d’allarme

    Gonfiore, disturbi intestinali, stati infiammatori. Ma anche sensazione di “benessere mancato”. Sono i campanelli d’allarme di sofferenza del “microbiota”, la nostra “barriera” di difesa, presente nell’intestino ma non solo, che ha bisogno di essere aiutata, attraverso stili di vita sani e con l’assunzione di probiotici. Un tema di cui ha parlato il pediatra Gianni Bona, primario emerito dell’azienda ospedaliero universitaria Maggiore della Carità di Novara, durante l’incontro on line “Il ruolo dei probiotici nella salute del microbiota intestinale”, organizzato da Boiron in occasione del lancio della sua gamma di probiotici. “Non è facile cogliere la disbiosi, ovvero lo squilibrio del microbiota – ha spiegato Bona – perché i campanelli d’allarme sono molto individuali. Ma tutti abbiamo una consapevolezza del nostro benessere e riconosciamo quando ci manca. Per rimanere solo a un aspetto gastrointestinale possiamo cogliere alcuni segnali di una disbiosi quando abbiamo un gonfiore eccessivo dopo i pasti, disturbi intestinali di diverso tipo”. Ma anche infiammazioni. “Il microbiota è un “network” di piccoli individui (i batteri) che costituiscono un sistema organizzato anche se non visibile”. Ma oggi ne conosciamo l’importanza. “Non sono più di 10 anni che il microbiota è entrato nella scienza medica ed ha assunto un ruolo di “gestione” di una serie di funzioni ma che hanno un’importanza fondamentale nel benessere della persona”, spiega l’esperto, sottolineando che per stare bene serve curare “gli stili di vita, che significa anche una buona gestione del proprio intestino e del proprio microbioma, attraverso sistemi diversi quali in primo luogo l’alimentazione e il movimento”. Ma anche “attraverso un’integrazione di sostanze che sono specifiche per certe funzioni intestinali, come i probiotici. Questi ultimi possono essere elementi fondamentali per quella condizione che noi definiamo estremamente importante, ovvero, l’eubiosi che definisce il microbiota nella sua condizione ottimale”.

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