CIVITAVECCHIA – Chi si aspettava un consiglio ricco di spunti critici, di illustrazioni sul futuro soprattutto di Civitavecchia Servizi Pubblici e caratterizzato dal dibattito, in modo particolare sulla delibera legata al bilancio consolidato, è rimasto deluso. Già un consiglio comunale non in presenza perde in attenzione; se poi, come accaduto oggi pomeriggio, la maggioranza si appiattisce e non replica neanche alle domande e alle sollecitazioni che giungono dai consiglieri di opposizione, allora diventa davvero una monotonia. Lo ha fatto notare in modo particolare il capogruppo del Pd, Marco Piendibene, dopo l’illustrazione di un bilancio consolidato – documento che mira a considerare l’Ente Locale e le proprie partecipate come un unico organismo, al fine di rappresentare la situazione finanziaria economica e patrimoniale della complessiva attività svolta dall’Ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i suoi enti strumentali e le sue società partecipate – piuttosto negativo da parte dell’ex assessore al Bilancio Emanuela Di Paolo (oggi al commercio ndr).
Perché a parte il consigliere del M5S Daniela Lucernoni, la quale ha chiesto chiarimenti su Csp, su stipendi e tredicesime, sul mezzo della raccolta del vetro che si fermerà a fine anno perché non più revisionabile e soprattutto sulla ricapitalizzazione in bilico perché al momento non ci sarebbero state banche disposte a finanziare l’azienda con un mutuo, nessuno è intervenuto. Né per rispondere alle domande del consigliere e chiarire il percorso legato alla municipalizzata, dopo l’approvazione delle delibere sulle quali ha lavorato l’ormai ex assessore alle municipalizzate Massimiliano Grasso, né come dichiarazioni di voto. «Un silenzio più che eloquente» ha detto Lucernoni. «Nessun commento davanti all’impoverimento delle casse del Comune e dello stato patrimoniale – ha aggiunto Piendibene – un quadro preoccupante davanti al quale non c’è reazione: non capisco come sia possibile che su un atto del genere e con i dati dei revisori dei conti, si registri il silenzio più assoluto». Richiamato poi dal presidente del consiglio Emanuela Mari per il troppo tempo dedicato all’intervento, Piendibene ha preferito non proseguire più, passando al voto della delibera nel silenzio della maggioranza e del sindaco Tedesco. Tredici favorevoli, 8 contrari con i tre consiglieri di FdI e Svolta Frascarelli, Palombo ed Attig usciti virtualmente dai banchi, a dimostrazione di come ancora le posizioni politiche siano distanti.
Il consiglio si era aperto con la discussione della mozione del consigliere i Onda popolare Patrizio Scilipoti e di Carlo Tarantino sulla tutela della Frasca, chiedendo anche la possibilità di poter realizzare uno scivolo di alaggio e varo, dopo i problemi che si sono presentati nei mesi scorsi. Ok unanime anche al documento proposto dal consigliere della Lega Alessandro D’Amico per “salvare” la camera iperbarica. Sarebbe andato deserto il bando dell’Adsp per la vendita del bene, con il Pincio che si impegna a trovare un luogo adeguato dove trasferire la camera iperbarica, L’assessore Roscioni ha ipotizzato, ad esempio, uno dei capannoni inutilizzati delle Ferrovie alle spalle della stazione. In questo caso si dovrà aprire un dialogo con Rfi.
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