CIVITAVECCHIA – Riconciliare lavoro, salute e ambiente e rendere al contempo lo sviluppo sostenibile e competitivo oggi è possibile. Ne è convinta la Cgil che, dopo il tavolo al Mise del 4 dicembre scorso, ha deciso di aprire ieri una discussione alla quale sono intervenuti, per lavorare insieme, Città Futura, Comitato Sole, Forum Ambientalista, Comitato No al Fossile Civitavecchia , Fabrizio Barbananelli, Giovanni Ghirga, Generazione Futuro, Associazione Civitavecchia c’è.
“Siamo tutti consapevoli che l’uscita dal carbone non ci consente un modello totalmente senza gas – ha sottolineato il segretario generale della Camera del Lavoro Stefania Pomante – e che per arrivare a questo dovremo lavorare fino al 2050. Tuttavia siamo contrari alla costruzione di una nuova centrale a gas a Torrevaldaliga Nord. Nel tratto di costa che va da Civitavecchia a Montalto di Castro sono già presenti due siti a turbogas: sarebbe inaccettabile per il territorio e la comunità tutta accettare altri impianti. Scelta lungimirante è e sarà quella di affiancare a questi una soluzione percorribile da subito e alternativa”.
L’obiettivo è quello di allargare la discussione e lanciare proprio un’alternativa. L’idea di un’isola del futuro realizzata al centro del Mediterraneo è realizzabile e di questo hanno parlato i tecnici Angelo Moreno e Franco Padella: energie rinnovabili, idrogeno e celle a combustibile, in una città e in un porto ad emissioni zero. “L’idea proposta dalla Cgil alla quale tutti lavoreremo – ha aggiunto Pomante – è quella di una iniziativa pubblica per spiegare i vantaggi e le potenzialità di un nuovo modello energetico che consenta la piena e troppo a lungo trascurata valorizzazione del territorio. Questo come grumo primario, primissimo approccio collettivo e territoriale ad un tema che per sua natura non può che avere un rilievo nazionale. Tutti noi da oggi siamo e resteremo a disposizione nella convinzione che altri e molti debbano avvicinarsi all’idea, confrontarsi e, aggiungersi e dare il loro contributo. Pensare un nuovo modello di crescita – ha concluso – è doveroso da parte di tutti, a partire dalle amministrazioni competenti”.